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Intesa Sanpaolo, Gros-Pietro: "Ridotti drasticamente gli NPL e avviata consistente politica di accantonamento"

L'intervista al presidente dell'Istituto in occasione delle Considerazioni finali del governatore della Banca d'Italia

Banche, Economia
Intesa Sanpaolo, Gros-Pietro: "Ridotti drasticamente gli NPL e avviata consistente politica di accantonamento"
(Teleborsa) - "Vediamo con soddisfazione che l'Europa si sta attrezzando con diverse diverse modalità, quindi da un lato nuove fonti di approvvigionamento, dall'altro incrementando la possibilità di rigassificazione del gas liquido. Ma anche vedendo se è possibile non interrompere troppo rapidamente la fornitura del gas russo. Quello che è importante a mio avviso è non perdere di vista l'obiettivo di medio lungo termine, di ridurre la dipendenza non soltanto da determinati fornitori, ma dalle fonti fossili, che non sono rinnovabili e che prima o poi finiranno, ma soprattutto contribuiscono al cambiamento climatico e non bisogna perdere di vista quell'obiettivo. E qui c'è un vantaggio competitivo dei paesi del mezzogiorno in particolare del Mezzogiorno d'Italia nella possibilità di produrre energia da fonti rinnovabili". È quanto ha affermato il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, intervistato a margine delle Considerazioni finali del governatore Ignazio Visco lette stamane nel corso dell'assemblea annuale della Banca d'Italia.






Visco ha invitato le banche alla prudenza sul fronte della classificazione dei prestiti, degli accantonamenti e della distribuzione degli utili. Qual è la linea di Intesa Sanpaolo?

"Per quanto riguarda la classificazione dei crediti credo che noi siamo tra le banche più rigorose. A questo abbiamo unito una politica di accantonamento molto consistente, addirittura come anticipazione di operazioni da fare nei trimestri successivi ma già caricando sul bilancio gli accantonamenti. Abbiamo ridotto drasticamente gli NPL, sia riportando in bonis delle società sia cedendo i crediti dopo averli svalutati. Da questo punto di vista riteniamo di essere tra le banche più attrezzate in Europa e certamente ai primi posti in Italia".

È d'accordo con lo scenario presentato dal governatore della Banca d'Italia che descrive per le banche un quadro complessivamente non negativo ma all'interno del quale il conflitto in Ucraina può far sorgere nuovi rischi?

"Certamente. Il conflitto in Ucraina prolungandosi prolunga le difficoltà e – come ha sottolineato il governatore – può portare a dei problemi per quanto riguarda l'energia ma anche i cereali, i concimi, le materie chimiche, i metalli. Quindi è bene che arrivi al più presto un cessate il fuoco e che si arrivi a un processo di pace. Noi, comunque, siamo attrezzati anche per gestire questa transizione".



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