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Rete Unica sia opportunità di sviluppo. Analisti: incomprensibili attacchi a Open Fiber

Finanza, Telecomunicazioni
Rete Unica sia opportunità di sviluppo. Analisti: incomprensibili attacchi a Open Fiber
(Teleborsa) - Il tema della rete unica e delle recenti polemiche di soggetti pubblici nei confronti di Open Fiber, società controllata da Enel e CDP, torna in primo piano in una intervista di Key4Biz a Francesco De Leo, Presidente esecutivo di Kauffman & Partners ed ex Direttore di Telecom Italia. l manager offre qualche spunto di approfondimento sulle tematiche relative al progetto rete unica e sulle differenze nella gestione economico-finanziaria delle due aziende, che si rivela impietoso nei confronti di TIM.



A proposito de recente rally di TIM in Borsa - il titolo è passato da 29 a 49 centesimi - il manager ricorda che è stato motivato da una serie di "rumors", ma afferma che andrà verificato a gennaio, quando si esaurirà la consueta operatività di fine anno, lasciando emergere una tendenza più improntata alle prospettive di medio termine.

De Leo si mostra scettico sulla possibilità che la partita rete unica si chiuda entro dicembre e parla di tempi dilatati, che potrebbero arrivare alla fine de primo trimestre 2021 o anche fino all'assemblea di TIM in primavera. In ogni caso - afferma - nulla è scontato ed occorre che si verifichino tre condizioni: la conferma della continuità di questo Governo, la stabilità del management di TIM e dell'assetto di governance, con Vivendi titolare del 23,9% del capitale che pare intenzionata a "imprimere un cambio di passo, per riconquistare la maggioranza del CdA e accelerare il rilancio di TIM".

Alla domanda se le risorse del Recovery Fund destinate alla transizione digitale (41,7 miliardi) potranno dare un impulso al progetto rete unica, l'esperto risponde che i "tempi sono inaspettatamente lunghi" e che i fondi "arriveranno forse troppo tardi". Si parla di fine 2021 o inizio 2022, ovvero un anno prima del nuovo ciclo elettorale che inizia con le elezioni politiche a marzo del 2023, con il rischio che il governo che si insedierà andrà a "smontare" il lavoro fatto dai precedenti. Il Recovery Fund - aggiunge De Leo - non sarà a "fondo perduto" ed occorrerà quindi disegnare per la rete unica una roadmap puntuale e trasparente, che dia un segnale di certezza all'Europa su tempi di realizzazione e traiettorie di sviluppo.

Secondo l'esperto la rete in fibra di Open Fiber è l'unica "al passo con i tempi", lo conferma anche la crescita di valore ad un livello (6-7 miliardi) prossimo a quello di TIM.

A proposito dei ritardi nella realizzazione della rete FTTH denunciati da Infratel la scorsa settimana, De Leo si mostra perplesso e parla di una "polemica strumentale". "Stupisce che si addebitino i ritardi, ancora da verificare, allo sviluppo della rete in fibra ad un’azienda che ha solo pochi anni di vita (Open Fiber)", afferma il manager, ricordando che "se non ci fosse stata l’iniziativa del Governo di Matteo Renzi di lanciare con ENEL un programma di dispiegamento della fibra sul territorio nazionale, oggi non saremmo qui a parlare di Rete Unica e il Paese si troverebbe ad avere accumulato un pericoloso ritardo".

La Rete Unica - ricorda l'esperto di Kauffman & Partners - attiene alla sicurezza nazionale e con il 5G avrà un impatto decisivo sulla competitività del nostro sistema industriale. Di qui la necessità di una rete controllata da un grande gruppo "saldamente in mani italiane".

Parlando di Open Fiber, De Leo ricorda che è un "caso di successo" anche agli occhi della Commissione Europea ed è in grado di sfruttare il "parenting advantage" di un Gruppo internazionale come Enel, che capitalizza in Borsa 85,97 miliardi di euro, ovvero quasi 10 volte TIM, ha raddoppiato il suo valore in Borsa dal 2015, mentre quello di TIM si è ridotto ad un terzo, ed opera su 32 Paesi, mentre TIM solo in 2. In più Enel è all’avanguardia in cinque aree di innovazione - sostenibilità, energy storage, elettrificazione del settore automotive, blockchain e intelligenza artificiale - ed è un riconosciuta come uno dei leader nell’Open Innovation nel mondo.

Su TIM pende la questione della partecipazione di Vivendi che - afferma l'esperto - potrebbe finalmente trovare soluzione con "l'Assemblea degli azionisti in primavera, che porterà all’insediamento di un nuovo CdA".

Per il nodo della rete, il Presidente di Kauffman & Partners auspica infine che "si eviti uno spettacolo indecoroso di lotte fra guelfi e ghibellini" e "si guardi avanti, pensando in grande mettendo in gioco le migliori risorse e non solo su scala domestica".
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