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Provaci ancora, Intel

Il bilancio sopra le attese svelato ieri dal colosso dei chip non ha convinto pienamente. Si teme che la società non sia in grado di superare la crisi dei PC

Economia
Provaci ancora, Intel
(Teleborsa) - L'Intel "post-PC" non convince pienamente gli investitori.



Ieri sera il colosso dei chip ha perso molto terreno nel dopo Borsa USA nonostante abbia riportato un bilancio complessivamente al di sopra delle attese degli analisti. Questo, a causa dei dubbi degli investitori sulla capacità del Gruppo di far fronte alla crisi del mercato dei personal computer, sopperendo alla minore domanda di questo settore con altri business, come ad esempio quello dei data center.

Nel dettaglio, la big di Santa Clara ha chiuso il quarto trimestre con un utile netto di 3,61 miliardi di dollari, o 74 cent ad azione, in lieve calo rispetto ai 3,66 miliardi, o 74 cent ad azione, dello stesso periodo dell'anno precedente ma al di sopra delle attese degli analisti ferme a 63 cent.

Sopra il consensus anche i ricavi, migliorati dell'1,3% a 14,91 miliardi di dollari (14,8 miliardi le stime).

Positivo anche l'outlook: per il trimestre in corso Intel stima vendite per 14-14,1 miliardi di dollari a fronte dei 13,89 miliardi attesi dal mercato. Per l'intero 2016, invece, i ricavi dovrebbero crescere tra l'1% e il 4-5%. Un forecast, questo, migliore di quello fornito a novembre, quando il Gruppo stimava una crescita tra l'1% e il 2-3%. Tanto ottimismo perché la società spera in un aumento della domanda grazie alla nuova famiglia di chip chiamata Skylake e al nuovo sistema operativo di Microsoft, Windows 10.

Poche speranze, invece, per quanto riguarda il business dei PC, che nel quarto trimestre ha visto scendere i ricavi dell'1%. Per questo negli ultimi anni la società si è concentrata su altre divisioni più profittevoli, quali della dei data center, che tuttavia non è riuscita a soddisfare gli analisti riportando una crescita di appena il 5%, inferiore al +12% messo a segno nei tre mesi precedenti (gli analisti stimavano un'altra crescita a doppia cifra).

Da rilevare che questi numeri non includono Altera, la rivale acquistata a giugno per 16,7 miliardi di dollari.

Nella sessione after hours di Wall Street le azioni Intel hanno ceduto il 5%.
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