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Auto blu ridotte di due terzi in un anno... ma non basta

Ieri il ministro della Pubblica Amministrazione, parlando in commissione Affari Costituzionali alla Camera, ha segnalato la riduzione di circa due terzi delle auto blu con autista dei ministeri

Economia
Auto blu ridotte di due terzi in un anno... ma non basta
(Teleborsa) - La cura Madia sulle auto blu sembra aver fatto effetto, come riconosciuto anche dalla Corte dei Conti ad aprile scorso. Ieri il ministro della Pubblica Amministrazione (P.A.), Marianna Madia, parlando in commissione Affari Costituzionali alla Camera, ha segnalato la riduzione di circa due terzi delle auto blu con autista dei ministeri, dalle 159 del 2014 alle 59 del 2015.
"Non ho strumenti coercitivi di controllo, ma penso che la pubblicazione online dei risultati della rilevazione dal primo febbraio sia un importante strumento di trasparenza in grado di attivare il controllo sociale'", ha aggiunto la Madia.

Il ministro, non ancora soddisfatto, ha lanciato un avvertimento: "le amministrazioni potranno integrare i dati mancanti entro e non oltre il 29 febbraio di quest'anno. Dopo tale scadenza il Dipartimento della Funzione pubblica comunicherà l'elenco delle amministrazioni inadempienti, che non potranno effettuare spese complessive annuali di ammontare superiore al 50% del limite di spesa previsto per il 2013 per l'acquisto, la manutenzione, il noleggio e l'esercizio di autovetture nonché per l'acquisto di buoni pasto".

Oltre l'80% delle 65.000 auto blu circolanti in Italia, ricorda Madia, è in servizio ad Asl, enti territoriali e regioni, proprio per questo il Codacons ha chiesto che vengano rivisti i criteri di assegnazione delle auto blu agli enti locali. "Al di là dei numeri occorre rivedere i criteri con cui vengono assegnate le auto blu agli enti locali, che appaiono ancora troppe e rappresentano un costo per la collettività - spiega il Presidente dell'associazione dei consumatori Carlo Rienzi –. Oltre ad intervenire sulla quantità è necessario verificare che le auto blu in dotazione alla Pubblica Amministrazione siano realmente utilizzate per fini di servizio, e non per accompagnare le mogli degli assessori dal parrucchiere, a spese della collettività. Vanno cioè introdotti appositi controlli in tal senso e previste pesanti sanzioni per i trasgressori", conclude Rienzi.




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