(Teleborsa) - Piazza Affari chiude la seduta in forte calo facendo peggio delle altre borse europee, sui rinnovati timori sulla crescita globale e sulla performance negativa delle banche dopo i
dati deludenti della svizzera UBS.
L'
Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,136. Sostanzialmente stabile l'
oro, che continua la sessione sui livelli della vigilia a quota 1.281,2 dollari l'oncia. Prevalgono le vendite sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 52,38 dollari per barile, in forte calo del 2,82%.
Sui livelli della vigilia lo
spread, che si mantiene a +250 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 2,74%.
Tra gli indici di Eurolandia deludente
Francoforte, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia. Sotto pressione
Londra, con un forte ribasso dello 0,99%.
Parigi limita la discesa allo 0,42%.
A Piazza Affari, il
FTSE MIB è in calo (-1,03%) e si attesta su 19.437 punti in chiusura.
Dai dati di chiusura di Borsa Italiana, risulta che il
controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 1,22 miliardi di euro, in calo del 49,33%, rispetto ai 2,4 miliardi della vigilia; mentre i contratti si sono attestati a 155.223, rispetto ai 260.219 precedenti.
Su 219 titoli azionari trattati in Piazza Affari, 146 hanno terminato la seduta con una flessione, mentre i rialzi sono stati 50. Invariate le rimanenti 23 azioni.
In luce sul listino milanese il comparto
chimico, con un +0,87% sul precedente. Nella parte bassa della classifica di Piazza Affari, sensibili ribassi si sono manifestati nei comparti
telecomunicazioni (-4,71%),
tecnologia (-3,02%) e
automotive (-1,69%).
Unica Blue Chip di Milano a ottenere un buon risultato
Juventus, che segna un aumento dello 0,74%.
Le peggiori performance, invece, si sono registrate su
Telecom Italia, che ha chiuso a -6,24%. Il titolo si è portato sui minimi del 2013, con una capitalizzazione sotto i 10 miliardi di euro, mentre
continua il braccio di ferro tra i due maggiori azionisti, Elliott e Vivendi.
L'AGCOM ha bocciato il progetto di separazione volontaria della rete spiegando che dall'operazione la società di tlc non trarrebbe alcun vantaggio economico.
Giù anche le banche: crolla
Banco BPM, con una flessione del 2,69%. Vendite a piene mani su
Unicredit, che soffre un decremento del 2,14%.
Al Top tra le azioni italiane a
media capitalizzazione,
Falck Renewables (+5,48%),
RCS (+2,84%),
Carel Industries (+1,44%) e
Italmobiliare (+1,35%). I più forti ribassi, invece, si sono verificati su
Salini Impregilo, che ha archiviato la seduta a -6,24%.