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Eurozona, crescita frena dai record di gennaio

Indice PMI Composito scende a 57,5 punti, valore minimo in 3 mesi

Economia, Macroeconomia
Eurozona, crescita frena dai record di gennaio
(Teleborsa) - Il tasso di crescita dell’attività economica dell'Eurozona, ha mantenuto, nel mese di febbraio, un ritmo sostenuto, riducendosi però rispetto al record in quasi 12 anni di gennaio. Anche la pressione dei prezzi e la crescita occupazionale sono rimaste elevate, indicando però tassi d’incremento leggermente inferiori. Allo stesso tempo l’ottimismo sull’attività del prossimo anno è leggermente aumentato.

Secondo la stima basata su circa l’85% delle consuete risposte finali, l’Indice principale PMI IHS Markit dell'Eurozona, è sceso da 58,8 di gennaio a 57,5 nel mese di febbraio. Il più lento ritmo di crescita dell’attività economica riflette il rallentamento del tasso di incremento dei nuovi ordini che, sebbene elevato, è scivolato ai minimi in cinque mesi.

Tali indagini PMI interessanti in chiave BCE, con gli operatori che continuano a ragionare sul graduale esaurimento della politica espansiva di Francoforte.

A livello nazionale, la crescita tedesca ha indicato il valore minimo in tre mesi, mentre il PMI composito della Francia ha indicato il ritmo più debole in quattro mesi. In entrambe in casi, tuttavia, i valori del PMI hanno registrato forti livelli di crescita, vicini al tasso record in sette anni. Allo stesso tempo, il ritmo di espansione dell’attività economica del resto dell'Eurozona è anch'esso diminuito, nonostante abbia continuato a registrare il secondo valore di espansione più alto in quasi 12 anni.

Mercato del lavoro. Malgrado il rallentamento, la crescita sostenuta dei nuovi ordini è stata forte a sufficienza da incoraggiare le aziende ad assumere ad uno dei ritmi maggiori degli ultimi 17 anni. Il livello occupazionale del terziario ha mantenuto il più alto livello di crescita per la seconda volta in dieci anni, mentre i libri paga del manifatturiero hanno di nuovo ridotto i loro numeri scendendo dal recente record in 20 anni ai minimi in cinque mesi.

La pressione dei prezzi è intanto rimasta elevata con tassi di inflazione dei prezzi di acquisto e di vendita che, sebbene diminuiti dai record di gennaio, sono stati raramente superati dall'inizio del 2011.

"I valori del PMI per i primi due mesi del trimestre forniscono una guida generalmente attendibile circa la crescita ufficiale del PIL, e indicano nei primi due mesi del 2018, un'espansione dell'economia dell'Eurozona ad un tasso trimestrale dello 0,9% - commenta Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit - che avverte: resta però da vedere se tale crescita continuerà a
rallentare durante i prossimi mesi. L'incremento dell'ottimismo circa l'anno prossimo, che ha raggiunto per la seconda volta tassi record ed è quindi di buon auspicio, suggerisce tuttavia che le aziende prevedono come il rallentamento avrà vita breve".

(Foto: Jess47200)
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