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Eurozona, gli stimoli energici della BCE supportano la debole crescita

Economia
Eurozona, gli stimoli energici della BCE supportano la debole crescita
(Teleborsa) - All'inizio del secondo trimestre, resta solo "modesto" il tasso di espansione economica dell’eurozona.

Nel mese di aprile, la produzione è aumentata ad un ritmo leggermente inferiore alla media del primo trimestre dell’anno, con una crescita soltanto moderata sia del settore manifatturiero che del terziario.

La lettura finale di aprile, rileva che l’indice Markit PMI della Produzione Composita nell’Eurozona si è attestato a 53 punti, lievemente al di sotto di 53,1 di marzo e invariato dalla precedente stima flash. Sono ora 34 i mesi consecutivi in cui l’indice segna un’espansione.

Le quattro economie principali hanno tutte registrato un’espansione dell’attività economica, con la Spagna (55,2 punti) che ha indicato l’incremento più netto. Anche l’Italia (53,1 punti) ha assistito ad un rialzo modesto del tasso di espansione della produzione. Nonostante il deludente rallentamento del tasso di espansione ai minimi su 11 mesi, la Germania (53,6 punti) ha indicato un nuovo forte aumento dell’attività economica. Quanto alla Francia (50,2 punti), l'economia d'oltralpe è apparsa in rialzo per la prima volta in tre mesi, anche se il tasso di espansione è risultato a malapena superiore alla soglia di stagnazione.

Nel dettaglio, il settore terziario dell'Eurozona ha registrato un’altra stabile, ma modesta crescita dell’attività. L’Indice delle Attività Terziarie dell'Eurozona finale di aprile è rimasto invariato rispetto a marzo con 53,1 punti, mantenendosi superiore alla soglia di 50 punti, che fa da spartiacque tra contrazione ed espansione, per il trentatreesimo mese consecutivo.

"Sebbene ancora debole, il consolidamento della crescita si contrappone al rallentamento registrato negli USA e nel Regno
Unito, suggerendo che gli stimoli più energici della BCE stanno supportando una ripresa costante" ha commentato Chris Williamson, Chief Economist presso Markit. "I dati raccolti dall'indagine indicano inoltre che la domanda interna all'Eurozona è in rialzo, il che, unitamente ad una valuta più debole, sta contribuendo a controbilanciare la debolezza della domanda estera", ha aggiunto.
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