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CGIA, la Pubblica amministrazione al Sud fa perdere 30 miliardi di PIL

Economia
CGIA, la Pubblica amministrazione al Sud fa perdere 30 miliardi di PIL
(Teleborsa) - L'ufficio Studi della CGIA di Mestre ha esaminato gli ultimi risultati derivanti dalla più grande indagine europea condotta dall'UE sulla qualità della Pubblica Amministrazione (PA) a livello territoriale.

Rispetto ai 206 territori interessati dallo studio, le regioni del Sud d'Italia compaiono per 7 volte nel rank dei peggiori 30, con la Campania che si classifica addirittura al 202° posto.

L'Indice della qualità della Pubblica Amministrazione è il risultato di un mix di quesiti posti ai cittadini che riguardano la qualità dei servizi pubblici, l’imparzialità con la quale questi vengono assegnati e la corruzione. I servizi pubblici direttamente monitorati a livello regionale sono quelli a valenza più "territoriale" come formazione, sanità e sicurezza, ma l’indice tiene conto, a livello paese, anche di servizi più generali come ad esempio la giustizia in modo da stilare altresì una classifica nazionale.

Il risultato finale è un indicatore che varia dal +2,781 della regione finlandese Aland (1° posto) al -2,658 della turca Bati Anadolu (206° e ultimo posto); la media europea è posta a zero.

Quanto alle regioni italiane, i servizi sono valutati come migliori nelle due province autonome del Trentino Alto Adige e nelle due regioni a statuto speciale del Nord, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia, che presentano un indice maggiore di zero, ovvero superiore alla media delle 206 regioni europee. Completamente negativa la situazione del Mezzogiorno a partire dal risultato meno disastroso dell’Abruzzo, a quelli peggiori di Sicilia, Puglia, Molise, Calabria, per finire con la "pecora nera" Campania.

"Il quadro dipinto da questo indice europeo – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – evidenzia come l’Italia sia il Paese che presenta, al suo interno, la più ampia variabilità in termini di qualità della PA, tra le prime regioni del Nord e le ultime del Sud". Si pensi che, aggiunge Zabeo, secondo quanto indicato dal Fondo Monetario Internazionale, "se l’efficienza del settore pubblico si attestasse sui livelli ottenuti dai primi territori italiani, come le province di Trento e di Bolzano, la produttività di un’impresa media potrebbe crescere del 5-10 per cento e il PIL italiano di due punti percentuali, ovvero di 30 miliardi di euro".
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