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Svizzera, tagliate le stime di crescita per il 2017

Si prevede comunque una ripresa sostenuta nel prossimo anno

Economia, Macroeconomia
Svizzera, tagliate le stime di crescita per il 2017
(Teleborsa) - La Svizzera rivede al ribasso (+1,4% da +1,6%) le stime di crescita del PIL per il 2017, dopo il dato deludente del primo trimestre. Il gruppo di esperti della Segreteria di Stato dell'Economia Elvetica (SECO), che pubblica le proprie stime 4 volte l'anno, attribuisce questa correzione allo sviluppo contenuto dei servizi nei primi 3 mesi dell'anno.

La stima è lievemente inferiore anche al dato previsto dalla Banca Centrale Svizzera la scorsa settimana (+1,5%). Inoltre la SECO ha rilevato in discesa i principali indicatori di tendenza, tra cui l’indice composito dell’attività manifatturiera (PMI) per l’industria e il settore dei servizi, il barometro congiunturale del KOF e la fiducia dei consumatori. Stabili invece le previsioni del PIL per il 2018 (+1,9%).

Fulcro della crescita dovrebbe rimanere la domanda interna, grazie ai consumi privati (previsti al +1,5% nel 2017), trainati da una parziale inversione di tendenza del mercato del lavoro. Infatti la disoccupazione è calata al 3,2% dal 3,3% dei primi mesi di quest'anno (ed è prevista in ribasso per i prossimi 2 anni), ma l'occupazione è rimasta finora stabile, pur essendo prevista al rialzo dello 0,4 % nel 2017.

Il commercio estero invece si dovrebbe attestare su tassi di crescita moderati, come testimoniato dalle difficoltà dell'export svizzero ad aprile. Pesa la rivalutazione del franco svizzero, che sta spingendo la Banca Centrale elvetica a mantenere il tasso negativo sui depositi (-0,75%) e, a non escludere ulteriori mosse sul mercato valutario.
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