(Teleborsa) -
Poca trasparenza nel settore dei punti vendita di telefonia mobile, dove spesso i
consumatori non sono messi al corrente degli esatti termini dei contratti delle compagnie e di eventuali penali per il recesso. L'allarme è stato lanciato da
Altroconsumo, associazione di rappresentanza dei consumatori, dopo
un'inchiesta che ha coinvolto 160 punti vendita autorizzati o rivenditori in
cinque città italiane (Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo).
Fra le
irregolarità più comuni riscontrate:
costi extra, vincoli contrattuali, penali indebite. Dall'indagine è emerso che solo il 6% dei negozi tra i 160 visitati, tra store ufficiali e rivenditori multimarca, fornisce spontaneamente dettagli sui costi extra-soglia. Nel 92% dei casi il negoziante non chiede informazioni sul profilo di consumo del cliente prima di proporgli un piano tariffario. Nel 50% dei casi si ricevono risposte sbagliate (oppure nessuna) se si chiedono informazioni sulle penali per recesso anticipato. Il 23% degli addetti alle vendite non specifica il nome dell’offerta che sta proponendo al cliente.
Proprio
nelle informazioni precontrattuali il 70% degli operatori ha ottenuto
un voto pessimo (meno di 2 su 5).
Buio sui costi extra-soglia. Sono avvantaggiati i negozi di quei provider che confezionano offerte semplici e facili da capire e da spiegare. Rete di vendita lacunosa nelle informazioni se invece deve piazzare offerte più complesse: nessun cenno su quanto costino i giga di traffico in più nel caso in cui quelli inclusi nel pacchetto mensile si esauriscano; i più svicolano, rispondendo genericamente: "Internet si blocca". Incertezze o buio assoluto anche sul costo di eventuali sms o minuti aggiuntivi. Le informazioni sui costi extra-soglia arrivano quasi sempre dietro espressa domanda: solo il 6% dei venditori le menziona in modo spontaneo.