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Jyrki Katainen: "Investimenti deboli? La ragione è l'incertezza politica"

Economia
Jyrki Katainen: "Investimenti deboli? La ragione è l'incertezza politica"
(Teleborsa) - Tornano a preoccupazioni dell'UE sull'incertezza politica che si fa sentire a livello globale. I timori di Bruxelles, infatti, viaggiano da questa e dall'altra parte dell'oceano.

"I rischi politici sono difficili da analizzare e da prevedere. C'è chiaramente preoccupazione per le scelte politiche della nuova amministrazione americana. Sul versante europeo, la situazione è senza precedenti per quanto riguarda il populismo. Ci si chiede come evolverà la tassazione o come si svilupperà l'assetto della società". Sono questi i timori del vicepresidente della commissione europea Jyrki Katainen, che svela in un'intervista su Il Sole 24 Ore .

"Vi è stata una ripresa degli investimenti, ma non quanto sperato o previsto. Nei fatti, quello degli investimenti è ancora un anello debole dell'economia europea. L'incertezza economica è stata superata. Le riforme strutturali in molti paesi sono state adottate e la crisi esistenziale della zona euro appare almeno in parte risolta. La ragione della debolezza degli investimenti è a questo punto legata all'incertezza politica", ha sottolineato Katainen. "Attualmente, il livello degli investimenti in Europa è inferiore di 300 miliardi di euro ai livelli medi di lungo termine.

All'incertezza economica subentra l'incertezza politica. Per colmare questo scarto, dobbiamo ridurre l'incertezza per incoraggiare gli investimenti privati perché, attualmente, non è un problema di denaro, quello non manca, è un problema di allocazione dei fondi", ha affermato. Agli interlocutori stranieri che chiedono del futuro della zona euro, Katainen spiega "le sfide non mancano: l'esito di incerte elezioni politiche; l'emergenza immigrazione; il rapporto con la Russia. Al tempo stesso, sottolineo come l'Europa si stia integrando sempre più. Ricordo le misure per completare il mercato unico digitale, il mercato unico dei capitali, il mercato unico energetico. Per non parlare della nascita di un Corpo europeo di guardie di frontiera o dell'annunciata cooperazione nel campo della difesa".
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