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BPER, utile 9 mesi a 1,47 miliardi. Montani: conti ottimi, forte capacità di fare ricavi

Banche, Finanza
BPER, utile 9 mesi a 1,47 miliardi. Montani: conti ottimi, forte capacità di fare ricavi
(Teleborsa) - BPER Banca ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto consolidato di 1.466,4 milioni di euro, in crescita del 150% rispetto ai 586,2 milioni dello stesso periodo del 2021, grazie alla spinta del badwill (avviamento negativo) legato all'acquisizione di Banca Carige, pari a 1,17 miliardi di euro.

In forte crescita i ricavi, saliti del 13% a 2.814,1 milioni di euro (+13,7% nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti), grazie alla spinta sia del margine di interesse (a 1.260,4 milioni +12,6% anno si anno) che delle commissioni (+20,9%), il cui contributo è pari a circa il 50% dei ricavi e superiore a quello del margine di interesse.

Confermata la solida posizione di capitale con un indice Cet 1 ratio a regime del 13,2%: anche se in calo rispetto al 13,5% di fine 2021, il requisito patrimoniale si confronta con un requisito srep della BCE dell'8,47%.
"Gli ottimi risultati registrati nei primi nove mesi dell’anno confermano la forte capacità del Gruppo BPER di generare ricavi. Un ulteriore impulso in tal senso - commenta l'Amministratore Delegato Piero Luigi Montani - arriverà dall’integrazione di Banca Carige, il cui completamento è previsto entro l’anno. Ora ci focalizzeremo nel consolidare il posizionamento raggiunto da BPER a livello nazionale e nell’implementazione delle azioni previste dal nuovo Piano Industriale con l’obiettivo di migliorare l’efficienza operativa e aumentare strutturalmente la redditività del Gruppo a vantaggio di tutti i nostri stakeholder, pur in un contesto esterno difficile. La robusta posizione patrimoniale di BPER unitamente ai progressi raggiunti nella qualità del credito ci consentono di affrontare, infatti, l’incertezza relativa all’evoluzione dello scenario macro da una posizione solida".

Outlook
Le prospettive del 2022 saranno "ancora condizionate da un elevato grado di incertezza che dipende anche dall'evoluzione e durata del conflitto" con "i più recenti indicatori economici" che "indicano un rallentamento della crescita dell'area euro nella seconda parte dell'anno, con un'economia che dovrebbe continuare a ristagnare nel primo trimestre del 2023". In questo contesto - si legge nella nota dei conti - la redditività "continuerà ad essere sostenuta da ricavi in crescita che continueranno a beneficiare sia del rialzo dei tassi di interesse che della buona tenuta delle commissioni nette e da azioni volte a compensare gli impatti inflattivi sui costi" mentre "la qualità del credito continuerà ad essere caratterizzata dal mantenimento di coperture elevate e da una politica degli accantonamenti improntata alla prudenza. La posizione di capitale è attesa rimanere comunque su livelli elevati".
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