(Teleborsa) - Sono tante le
misure al vaglio del governo e del Ministero dell'economia per rilanciare la crescita e ridurre il cuneo fiscale, al di là della proposta di
riduzione delle tasse dirette (Irpef), che non si potrà concretizzare sino al 2018.
Gli esperti dell'Economia e del Tesoro sono al lavoro per studiare gli effetti di un
mix di strumenti: dalla
detassazione della previdenza complementare (fondi pensione) all'eventuale
bonus per il secondo figlio. In realtà, queste misure avrebbero dovuto trovare posto nel pacchetto Finanza per la crescita, in calendario a maggio, ma esigenze di bilancio le hanno fatte slittare in autunno, in concomitanza con la prossima Legge di stabilità.
Previdenza. Si starebbe valutando innanzi tutto una
rimodulazione delle tasse sui fondi pensione, che nel 2015 avevano visto crescere le aliquote al 20% dall'11,5% per
fondi ed al 26% dal 20% per le
Casse di previdenza. Ebbene queste
aliquote dovrebbero ridiscendere rispettivamente all'11% ed al 20% a patto che tali fondi e casse effettuino investimenti nell'economia reale e non in attività a carattere speculativo.
Costo lavoro. E' al vaglio una riduzione generalizzata del costo del lavoro, da concretizzare con un
taglio degli oneri contributivi, che garantisca anche prestazioni previdenziali adeguate: l'INPS sta calcolando proprio in questi giorni gli assegni dei futuri pensionati (buste arancioni), tenendo per ora in considerazione solo lo scenario migliore di una crescita del PIL dell'1,5% annuo.
Bonus secondo figlio. Il Ministro della Salute Beratrice Lorenzin, sostenitrice del bonus bebè, sta studiando la possibilità di misure a sostegno della famiglia e della genitorialità, nella convinzione che, "se non avremo figli - ha detto qualche giorno fa - possiamo inventarci tutti i modelli che vogliamo ma non ci sarà neppure chi potrà fare la produzione per vendere i prodotti". Fra queste c'è appunto l'ipotesi di un bonus per il secondo figlio.