(Teleborsa) -
Funziona lo
scudo anti corruzione messo a punto dal decreto del 20 febbraio 2013 sul
Rating di legalità, uno strumento che serve per avere un miglior accesso ai finanziamenti pubblici ed al credito bancario. Le
domande, secondo l'ultima indagine dell'Autorità per la concorrenza e del mercato
sono più che raddoppiate nell'ultimo anno.
Secondo gli ultimi dati dell'Antitrust,
nel 2014 le domande sono lievitate a 402 dalle 142 del 2013, quando entrò in vigore il regolamento. Nel commentare questo trend il presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella ha sottolineato che "Il trend in forte crescita conferma la validità e l'efficacia" di questo strumento e, assieme alla repressione dei reati, costituisce "il miglior antidoto contro quella tassa occulta che è rappresentata dalla corruzione".
Cos'è il Rating di legalità? Si tratta di una sorta di
"bollino blu" che certifica la presenza di requisiti di legalità, onorabilità e qualità delle aziende che ne fanno domanda, che vengono classificate con una scala che ca da 1 a 3 stellette e che serve per selezionare le imprese
"virtuose".L'identikit dell'azienda virtuosa. Per ottenere una "stelletta", il
titolare dell'azienda ed i dirigenti non devono avere precedenti penali per reati contro la pubblica amministrazione, per reati tributari e per reati di stampo mafioso.
L'azienda invece non deve avere a suo carico illeciti amministrativi e non deve essere stata condannata per illeciti antitrust e in materia di tutela del consumatore e deve usare in pieno la
tracciabilità dei pagamenti. Per ottenere un punteggio più servono altri sei requisiti: due "stellette" se ne vengono rispettati la metà, tre "stellette" se vengono rispettati tutti.