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La BCE conferma l'esistenza di "rischi" alla ripresa

I membri del Board ritengono aumentati i rischi verso il basso, si legge nel Bollettino mensile della Banca Centrale Europea, in un contesto in cui la crescita mondiale resta modesta e disomogenea

Economia
La BCE conferma l'esistenza di "rischi" alla ripresa
(Teleborsa) - L'incertezza riguardo alle prospettive di crescita delle economie emergenti, la volatilità nei mercati finanziari e delle materie prime e di rischi geopolitici hanno fatto tornare ad aumentare i rischi al ribasso per l'economia di Eurolandia. In questo contesto, anche la dinamica dell’inflazione nell'area dell’euro rimane più debole del previsto.
Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) dovrà pertanto rivedere ed eventualmente riconsiderare l’orientamento della politica monetaria agli inizi di marzo quando saranno disponibili le nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti dell'Eurosistema relative anche al 2018, come anticipato da Draghi a fine gennaio.

I membri del Board ritengono aumentati i rischi verso il basso, si legge nel Bollettino mensile della BCE, in un contesto in cui la crescita mondiale resta modesta e disomogenea. Mentre nelle economie avanzate l’attività continua a espandersi a un ritmo robusto, nei paesi emergenti gli andamenti restano complessivamente deboli e più eterogenei.
Riguardo all'area euro, la ripresa economica sta proseguendo, in larga parte grazie alla dinamica dei consumi privati, anche se di recente è stata in parte frenata dal rallentamento delle esportazioni. Gli ultimi indicatori disponibili sono coerenti con un ritmo di crescita economica sostanzialmente invariato nel quarto trimestre del 2015. In prospettiva, la domanda interna dovrebbe essere ulteriormente sorretta dalle misure di politica monetaria della BCE e dal loro impatto favorevole sulle condizioni finanziarie, nonché dai precedenti progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali.

Parlando di prezzi, si prevede al momento che i tassi di inflazione rimangano estremamente contenuti o che passino in territorio negativo nei prossimi mesi, per recuperare solo nel prosieguo del 2016. Il profilo atteso dell’inflazione nel 2016 è ora significativamente più basso rispetto alle prospettive dei primi di dicembre 2015.




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