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Lavoro, Italia ancora fanalino di coda europeo per i Neet

Economia
Lavoro, Italia ancora fanalino di coda europeo per i Neet
(Teleborsa) - Incremento degli inattivi o Neet – giovani che non studiano, non fanno formazione e non cercano un lavoro – fino al 20,7% nel secondo trimestre del 2020 e riduzione della crescita del reddito reale pro capite (-7,3 punti percentuali) tra le più significative in Europa. Sono queste alcune delle più dirette conseguenze della pandemia da Coronavirus sul mercato del lavoro in Italia emerse nel rapporto trimestrale sull'occupazione della Commissione europea pubblicato oggi.

Per quel che riguarda i giovani tra i 15 e i 24 anni che non lavorano né studiano, l'Italia resta il fanalino di coda dell'Ue dietro a Bulgaria (15,2%) e Spagna (15,1%), mentre anche la media europea è salita all'11,6%. Il tasso di attività delle persone tra i 15 e i 64 anni in Europa è sceso al 72,1%.

La Commissione ha sottolineato comunque che le politiche hanno attutito l'impatto della crisi, segnalando come l'occupazione sia scesa meno del PIL e la disoccupazione sia rimasta stabile negli ultimi mesi. Nonostante ciò, ha aggiunto l'esecutivo europeo, "le sfide rimangono. L'impatto della crisi sui giovani è molto grave e la disoccupazione potrebbe aumentare nei prossimi mesi". Giovani e lavoratori a contratto a tempo determinato sono le categorie più svantaggiate secondo il rapporto Ue.

“La Commissione ha mobilitato tutti i mezzi a sua disposizione per sostenere gli Stati membri, in particolare attraverso lo strumento SURE, sostenendo i programmi nazionali di lavoro a tempo ridotto – ha dichiarato Nicolas Schmit, Commissario per l'occupazione e i diritti sociali – Inoltre, la nuova Garanzia Giovani sosterrà i più giovani nello sviluppare competenze e acquisire esperienza lavorativa, soprattutto in settori rilevanti per le transizioni verdi e digitali. Mettere i giovani al centro di queste transizioni sarà la nostra priorità durante la ripresa".
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