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Banche, Cgia: grandi imprese responsabili dell'81% sofferenze

Zabeo: "Un'anomalia tutta italiana" con l'81% dei crediti deteriorati prestati dalle banche "senza garanzie con la complicità dei controllori"

Economia, Finanza
Banche, Cgia: grandi imprese responsabili dell'81% sofferenze
(Teleborsa) - Le sofferenze riferite solo al sistema bancario italiano si sono attestate a 186,7 miliardi di euro lordi, "numeri del 30 settembre scorso, ultimo dato disponibile. E sebbene il nostro tasso di copertura continui ad essere superiore alla media europea, in nessun altro Paese dell'Ue la dimensione complessiva dei crediti deteriorati ha raggiunto tale importo.

Lo sottolinea l'Ufficio studi della Cgia di Mestre (Associazione Aritgiani Piccole Imprese), che elaborando i dati della Banca d'Italia, afferma come l'80% circa dei finanziamenti per cassa sia stato erogato dalle nostre banche al primo 10% degli affidati, ovvero soggetti di segmento alto che sicuramente, come sostiene Cgia, non appartengono alle categorie dei piccoli commercianti, degli artigiani o dei lavoratori autonomi. Per contro, la quota di sofferenze causate dal primo 10 per cento degli affidati è stata pari a poco piu' dell'81%".

"Nel rapporto tra banche e imprese - spiega Paolo Zabeo, Coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia - quelle di grandi dimensioni hanno sempre fatto la parte del leone, mentre le piccole e le micro, ancorché più affidabili rispetto alle altre, continuano ad avere un potere negoziale con gli istituti di credito pressoché nullo".

"Poiché da anni la migliore clientela, costituita quasi esclusivamente da grandi imprese, grandi famiglie e gruppi societari - prosegue Zabeo - riceve dalle banche italiane ben l'80 per cento dei finanziamenti erogati per cassa nonostante sia poco solvibile e visto che l'81 per cento dei crediti deteriorati presenti in Italia è in capo a quest'ultima tipologia di clientela, vuol dire che nel suo complesso il sistema presenta delle distorsioni molto preoccupanti che vanno assolutamente eliminate".

"Un'anomalia tutta italiana - conclude il Coordinatore Cgia - che si è alimentata in questi ultimi decenni attraverso il massiccio ricorso al credito relazionale; ovvero i soldi, nella stragrande maggioranza dei casi, venivano prestati agli amministratori, ai soci e ai conoscenti senza garanzie, con la complicità delle istituzioni predisposte al controllo che, colpevolmente, hanno fatto finta di non vedere".
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