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Caos politico per whatsapp con minacce al "Mef" del Portavoce del Premier Conte

Rocco Casalino si giustifica:"Il delicato incarico che ricopro mi impone di chiarire che i contenuti della conversazione sono alla stregua di una libera esternazione"

Economia, Politica
Caos politico per whatsapp con minacce al "Mef" del Portavoce del Premier Conte
(Teleborsa) - Un whatsapp audio peraltro di ben 2 minuti con insulti e minacce ai funzionari del Mef scatena un caos politico che fa fatica a placarsi. Protagonista Rocco Casalino, portavoce Giuseppe Conte, "intercettato" mentre lancia pesanti strali, dove non mancano invettive e parolacce, alla burocrazia del Ministero dell'Economia accusata di boicottare l'attività della politica rendendo impossibile provvedimenti, primo tra tutti il reddito di cittadinanza. "Obbediscano o li cacciamo", è il "punto forte" dell'audio, diffuso dai dall'Huffingon Post, che poi lo stesso Casalino ha giustificato come uno sfogo.



La replica di Rocco Casalino (ex Grande Fratello prima edizione anno 2000 e poi personaggio scuderia Lele Mora, n.d.r.) affidata a una nota, infatti dice: "Il delicato incarico che ricopro mi impone di chiarire che i contenuti della conversazione, il cui audio è stato diffuso dai media, sono da considerare alla stregua di una libera esternazione espressa in termini certamente coloriti, ma che pure si spiegano in ragione della natura riservata della conversazione, che non c'era nessun proposito da perseguire in concreto ma più una sensibilità presente all'interno dei 5Stelle e che era mia premura rappresentare".

Una bufera, in ogni caso, con i Cinquestelle che difendono a spada tratta il portavoce di Palazzo Chigi con attestati di solidarietà e un post ufficiale sul blog del Movimento che scrive: "Quello che è stato ripetuto per l'ennesima volta ai giornalisti De Angelis e Salvatori da Rocco Casalino è la linea del Movimento 5 Stelle detta e ridetta in tutte le salse. Nei ministeri c'è chi ci rema contro: uomini del Pd e di Berlusconi messi nei vari ingranaggi per contrastare il cambiamento, in particolare il reddito di cittadinanza che disintegrerà una volta per tutte il voto di scambio".

Tirati in ballo lor malgrado, i tecnici del Ministero dell'Economia, fanno sapere che il Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, esprime loro piena fiducia. Sia ai dirigenti e che alle strutture tecniche del Mef, insieme all'apprezzamento per il lavoro che stanno svolgendo a sostegno dell'attuazione del programma di Governo, come peraltro evidenziato dal presidente del Consiglio. Aggiungendo che "il bilancio dello Stato è pubblico e visionabile da tutti sui siti istituzionali. L'attribuzione di risorse a determinate voci di bilancio piuttosto che ad altre non spetta alle strutture tecniche del ministero dell'Economia perché è una scelta politica".

Il Premier Conte, per tirarsi fuori dall'impaccio, dice laconico: "E' un messaggio privato quindi non entro nel merito". Il leader della Lega, Matteo Salvini, liquida la questione come "non appassionante". Ma il suo braccio destro, Giorgetti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, non sembrerebbe esser proprio d'accordo con il "Capo": "Rocco Casalino non ha il potere di cacciare nessuno", dichiara serio Giogetti.

Per il PD "parole inaudite e arroganza del potere"; da Forza Italia "comportamenti inaccettabili"; in Mdp-Leu si chiedono "cosa aspetta Tria a chiedere le dimissioni di Casalino?"; i Verdi, per bocca del Presidente della Federazione, Angelo Bonelli dicono: "Casalino va dimesso e licenziato. Minaccia funzionari dello Stato perché non trovano 10 miliardi mentre loro regalano ad evasori fiscali decine e decine di miliardi ad evasori fiscali con il condono. Ha una concezione padronale dello Stato e dimostra come Conte sia solo un fantasma. Casalino chieda scusa e vada a casa".



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