(Teleborsa) - A febbraio 2016, rispetto al mese precedente, le esportazioni sono in crescita (+3,3%) e le importazioni pressochè stazionarie (+0,1%). Il
surplus commerciale con i Paesi extra UE è
2.616 milioni di
poco inferiore rispetto allo stesso mese del 2015 (
+2.787 milioni). E' quanto comunica l’
ISTAT che spiega come l’incremento congiunturale delle vendite verso i Paesi extra UE coinvolga tutti i raggruppamenti principali di beni, con l’eccezione dell’energia (-27,2%).
I beni strumentali (+5,6%) e i prodotti intermedi (+4%) registrano la crescita più sostenuta. La ripresa dell’export a febbraio 2016, dopo la marcata flessione registrata nel mese precedente (-6,2%), si traduce in una dinamica congiunturale su base trimestrale debolmente negativa (-0,6%) ma che risulta positiva (+0,4%) al netto della componente energetica (-22,2%).
Soltanto i beni di consumo non durevoli (+3,7%) sono in marcata espansione.
La
contrazione mensile delle esportazioni su base annua (
-2,8%) è più ampia (-
4,7%) al netto dell'effetto dovuto alla differenza nei giorni lavorativi (21 a febbraio 2016 rispetto a 20 di febbraio 2015).
Il confronto con febbraio 2015 è particolarmente penalizzante anche perché in quel mese si verificarono importanti movimentazioni di mezzi di navigazione marittima verso gli Stati Uniti, che pesano per oltre 3 punti percentuali sulla flessione tendenziale dell’export verso i paesi extra UE.
Anche le importazioni sono in contrazione (-
2,1%). Tuttavia, al netto dell’energia (-30%), risultano in forte crescita (+6,9%).
A febbraio 2016 il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici (+4,3 miliardi) è in diminuzione rispetto a febbraio 2015 (+5,1 miliardi).
A febbraio 2016 prosegue il calo delle vendite di beni verso la Russia (-20,2%), iniziato a maggio 2014.
Inoltre, per il secondo mese consecutivo, si registra una
flessione delle esportazioni verso gli Stati Uniti (
-10,7%).
Giappone (
+13,7%), paesi
ASEAN (
+12,5%) e
Cina (
+7,6%) fanno invece registrare un sostenuto incremento delle vendite.
Le importazioni da
Russia (
-31,8%),
OPEC (
-15,2%) sono in forte calo mentre gli acquisti da Paesi ASEAN (+19,6%), Turchia (+16,3%) e Svizzera (+10,4%) risultano in espansione.