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Prestiti in aumento a famiglie e imprese. Cresce anche la liquidità del credito

E' quanto stimato dall'ABI (Associazione Bancaria Italiana) sulla base dei dati pubblicati dalla Banca d’Italia

Economia
Prestiti in aumento a famiglie e imprese. Cresce anche la liquidità del credito
(Teleborsa) - I prestiti a famiglie e imprese sono in crescita (su base annua +2,3%), proseguendo la positiva dinamica complessiva del totale dei prestiti in essere.

E' quanto stimato dall'ABI (Associazione Bancaria Italiana)sulla base dei dati pubblicati dalla Banca d’Italia, relativi ai finanziamenti a famiglie e imprese, secondo cui, nel mese di novembre 2017, si conferma la crescita del mercato dei mutui. L’ammontare totale dei mutui in essere delle famiglie registra una variazione positiva del 3,4% rispetto a novembre 2016 (quando già si manifestavano segnali di miglioramento).

A fine 2017, l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, 1.785,9 miliardi di euro è superiore, di oltre 58 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.727,9 miliardi di euro.

TASSI DI INTERESSE SUI PRESTITI

A dicembre 2017, i tassi di interesse applicati sui prestiti alla clientela si collocano su livelli molto bassi: il tasso medio sul totale dei prestiti è pari al 2,69%, nuovo minimo storico (2,73% il mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007). Minimo storico, all'1,90%, anche del tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni (1,97% a novembre 2017, 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Minimo storico inoltre per il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese risulta pari a 1,45%, era 1,49% il mese precedente (5,48% a fine 2007).

QUALITA' DEL CREDITO

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse) a novembre 2017 si sono attestate a 66,3 miliardi di euro; un valore stabile rispetto ai 65,9 miliardi del mese precedente e in forte calo rispetto al dato di dicembre 2016 (86,8 miliardi, cfr. Tabella 7). In particolare, la riduzione è di oltre 22,5 miliardi rispetto al livello massimo delle
sofferenze nette raggiunto a novembre 2015 (88,8 miliardi). Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si è ridotto a 3,74% a novembre 2017 (era 4,89% a fine 2016).

DINAMICA DELLA RACCOLTA DA CLIENTELA

In Italia i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati, a fine 2017, di oltre 50,5 miliardi di euro rispetto a un anno prima (variazione pari a +3,6% su base annuale), mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per circa 50,7 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -15,2%). La dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a fine 2017 una sostanziale stabilità su base annua pari a -0,01%, +0,2% il mese precedente. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è cresciuta da 1.549 a quasi 1.728 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto - di quasi 179 miliardi.
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