(Teleborsa) -
L’inflazione torna a frenare. Il
dato di febbraio diffuso dall’Istat registra ancora una volta un lieve rallentamento nella dinamica dei prezzi al consumo, "la cui causa è da rintracciare nelle componenti più volatili dell’indice, come alimentari freschi e componenti energetiche".
In questo mese, come peraltro a gennaio – sottolinea l’
Ufficio economico di Confesercenti – arriva anche il contributo dai
saldi invernali dell’abbigliamento calzature che, complessivamente,
registrano una flessione del 4% che si aggiunge al calo del 21% del mese scorso.
A parte l'incidenza momentanea dei saldi, "il quadro generale è ancora quello di una
dinamica dei prezzi lenta ed oscillante".
Il dato sull'inflazione - rilancia l'
Ufficio Studi Confcommercio - "testimonia nel complesso una
nuova fase di debolezza dei consumi, confermata non solo dal profilo statico del clima di fiducia delle famiglie quanto, soprattutto, dalla
riduzione della fiducia a febbraio degli imprenditori del commercio al dettaglio, sia della grande che della piccola distribuzione".
Anche
Federdistribuzione parla di "debolezza dei consumi" come causa principale dell'indebolimento dell'inflazione a febbraio. "La crescita dei consumi è ancora debole: per quanto riguarda le vendite al dettaglio l’Istat ci racconta un 2017 che si chiude con una crescita a valore contenuta in un +0,2% e i dati di gennaio 2018, in base a una nostra stima, sono addirittura in arretramento del 3,5% nella Distribuzione Moderna Organizzata, un
dato probabilmente destinato a peggiorare considerando l’intero comparto del commercio" -commenta il
presidente di Federdistribuzione, Giovanni Cobolli Gigli.