(Teleborsa) - La colpa dello scandalo di
Banca Montepaschi non è solo degli ex vertici, ma anche dell'Istituto senese, che
non fu in grado di predisporre "un adeguato modello organizzativo idoneo ad impedire" i reati contestati al management fra il 2008 ed il 2012: falso in bilancio, aggiotaggio, ostacolo all'autorità di vigilanza (Consob e Bankitalia) e falso in prospetto
A rivelarlo è il
Gup di Milano, Livio Cristofano, con la sentenza con cui
accoglie il patteggiamento chiesto dall'istituto di credito senese, che prevede 600 mila euro di sanzione e la confisca di 10 milioni di euro quale “profitto del reato” commesso.
Secondo il giudice, gli ex dirigenti - fra cui l'ex presidente Giuseppe Mussari, l'ex direttore generale Antonio Vigni e l'ex responsabile area finanza Gianluca Baldassarri- "
determinavano un vantaggio per l'ente, consistito nella esposizione di una situazione contabile, finanziaria e patrimoniale difforme dalla realtà,
dissimulando perdite derivanti dalla natura delle operazioni compiute" e "nel
rappresentare in modo distorto e fuorviante al mercato (e agli organi di vigilanza) le informazioni rilevanti per una corretta valutazione degli strumenti finanziari emessi".