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Lufthansa ci ripensa, retromarcia su nuovi colori...e su Alitalia?

E' da settimane che da Roma non trapela più nulla sull'eventuale matrimonio tra le due compagnie. La fretta tedesca sembrerebbe dissolta nel nulla

Economia, Trasporti
Lufthansa ci ripensa, retromarcia su nuovi colori...e su Alitalia?
(Teleborsa) - Insomma, sembra che anche ai "meticolosi" tedeschi capiti di fare le cose "accroccate" e di dover tornare precipitosamente sui propri passi. Mossa questa di forte ripensamento, che dimostrerebbe tuttavia al mondo intero, un’insolita superficialità decisionale per un vettore globale che si fregia, al contempo, della prestigiosa "Quinta Stella" Skytrax.



E’ proprio notizia degli ultimi giorni la clamorosa marcia indietro del vettore tedesco di rivalutare la scelta cromatica di nuovo logo e livrea per i propri quasi 300 aeromobili praticamente di quasi tutti i tipi sul mercato che compongono la flotta. Spiegano da Francoforte in una sommessa nota che "La tinta di blu applicata sugli aerei e osservata dal vivo in atterraggio nei cieli di New York e di Hong Kong, avrebbe una resa ambientale decisamente diversa da quanto sperato inizialmente dal team marketing”.

Tuttavia, da Lufthansa tengono a precisare che l’intervento di "perfezionamento" verrà fatto solamente sulla pallet del blu e che non vi sarà invece alcun ripensamento sull’alienazione del colore giallo, ormai vero e unico grande assente dalla complessa operazione di restyling. E’ indubbio, sostengono tuttavia critici ed esperti, che il giallo spiccava maggiormente emanando nel suo insieme sensazione di simpatia, calore ed accoglienza.

A dirla tutta, non sarebbe servito effettuare prove in cieli tanto lontani. Sarebbero sicuramente già bastati le fredde e nebbiose aree di avvicinamento agli aeroporti tedeschi per osservare, preventivamente, come la nuova livrea appaia in generale anonima e che la tinta di blu sulla coda fosse davvero più pece che cobalto.

Con gli occhi attenti di Roma, la retromarcia di Lufthansa avviane, a quanto sembrerebbe, non solo su tematiche di "ordinario maquillage" del proprio brand, ma anche su più importanti operazioni di acquisizione. Infatti, anche sulla nota vicenda Alitalia, dopo l’ultima virata di estreme incompatibilità in termini di esuberi e ridimensionamento operativo riscontrate con i tre Commissari guidati da Luigi Gubitosi, sembrerebbe piombata la notte più nera.

Un piccolo passo indietro: come tempestivamente annunciato da Teleborsa, il 7 febbraio scorso, complici i festeggiamenti dei 100 anni della costituzione del logo della cicogna, che sfreccia stilizzata dinnanzi a un grande sole d’orato ormai tramontato nella nuova non indovinata livrea, la compagnia tedesca ha davvero presentato i connotati della sua nuova veste in cui il bianco e il blu (o meglio, il nero) imperversano.

I social esplosero già dalle prime ore della conosciuta novità con aspri commenti e giudizi negativi per la decisione di togliere dai timoni di coda, dei quasi 300 aeromobili della flotta, quella inconfondibile nota tra il giallo e il blu brillante, già dal 1960 firma iconica del brand tedesco.

L’origine della rivisitazione del marchio nasceva, spiegavano dalla compagnia tedesca, dall’esigenza dell’azienda di riqualificare il proprio posizionamento come vettore decisamente "Premium", segmento che Lufthansa vorrebbe prevalentemente intercettare perché più remunerativo. Ecco quindi assumere col "blu" l’identità totale della marca perché di impatto, "colore che emana una sensazione più bilanciata ed elegante" del lungamente collaudato giallo.

Con l’occasione, i guru del marketing del vettore avevano studiato e fatto realizzare appositamente una nuova tinta di blu, denominata appunto “#LufthansaBlu”. Invero, la nuova tonalità, applicata sul timone di coda degli aerei, appare non solo più scura, ma decisamente più tendente al nero. Colore, oltretutto, di certo non di buon auspicio per chi viaggia, per chi investe in un’acquisizione e, in altre parole, per chi voglia spiccare il volo.

La nuova livrea attuale, nero o blu che sia, riporta di fatto il brand totalmente in una sfera molto più austera, più fredda di prima, col giallo grande assente sul timone di coda, a maggior ragione se alla vista più nero che blu.

Già nel primo anno è prevista la riverniciatura ben 40 aerei nella nuova livrea, nel quadro di un piano che impiegherà circa 7 anni per completare l’opera su tutti i suoi 281 aerei ad oggi in flotta. C’è chi pensa addirittura che il cambiamento attuale potrebbe sancire l’inizio di una grafica identitaria per tutte le compagnie "Premium" del Gruppo che racchiude, per ora, Swiss, Austrian e Brussel Airlines.

Ma da noi, in Italia, cosa accadrà? Qui la "tinta" sembrerebbe metaforicamente ben più nera che blu: è da settimane che da Roma non trapela più nulla sull'eventuale matrimonio Lufthansa–Alitalia e le parole apposte in una nota da Carsthen Sphor, Ceo del colosso tedesco, rivolte al Governo Italiano e ai Commissari con cui auspicava di poter concludere l’affare velocemente, sembravano già più che dimenticate, sin dalla vigilia delle nostre elezioni dai previsti esiti molto incerti. E ora che i risultati del voto, previsti o imprevisti che fossero, dovrebbe aver per i tedeschi complicato ulteriormente le cose per il soffiare di un venticello dal sapore più che nazionalistico.

Intanto Lufthansa, nell'attesa ritrovare la "giusta tonalità di blu", ha già presentato a fianco del B747-8 ed Airbus A321 dalle livree rinnovate, anche uno dei sui piccoli Regional Jet CRJ900 nella nuova veste. Ma il risultato visivo si conferma davvero poco incisivo. La piccola cicogna bianca, addirittura snellita rispetto a prima, su una piccola superficie più nera che blu, si perde davvero rispetto alla versione precedente contornata di giallo. Trovare come rimedio un "blu" più chiaro, non sembra possa davvero far divenire questa nuova livrea strepitosa, ai livelli della precedente.

In definitiva, tempi più che difficili per la cicogna tedesca dipinta sul discusso sfondo dei propri aerei. Una cosa è certa, semmai Lufthansa dovesse davvero posare le proprie ali su Alitalia, ben venga nel riportare un po' di rigore e lungimiranza teutonica. Mettessero pure in atto in "casa propria" le strategie di rilancio che ritengano più efficaci attraverso nuovi aerei e nuove rotte e togliessero pure il giallo dalla coda dei loro velivoli. Ma giù le mani dalle cromie del nostro bel tricolore!
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