Facebook Pixel
Milano 24-apr
34.271,12 0,00%
Nasdaq 24-apr
17.526,8 +0,32%
Dow Jones 24-apr
38.460,92 -0,11%
Londra 24-apr
8.040,38 0,00%
Francoforte 24-apr
18.088,7 0,00%

Pensioni, nulla di buono all'orizzonte

Con l'arrivo del nuovo anno sono scattate nuove misure per le pensioni. Dal 2019 sarà previsto un ulteriore scatto

Economia, Welfare
Pensioni, nulla di buono all'orizzonte
(Teleborsa) - Il nuovo anno per i pensionati italiani sarà una vera e propria strada ad ostacoli. Con l'arrivo del 2016, infatti, sono scattate nuove misure per le pensioni: gli uomini andranno in pensione 4 mesi più tardi con un taglio sulla pensione contributiva di circa l'1% a causa della riduzione dei coefficienti di trasformazione in rendita del montante contributivo; per le donne si avrà un aumento della parte di pensione calcolata con il metodo contributivo del 4% in considerazione dell'età più elevata alla quale usciranno. Se, fino a tutto il 2015, le donne andavano in pensione a 62 anni e tre mesi dal 2016 saranno necessari 65 anni e 7 mesi. Quindi le dipendenti del settore privato avranno un assegno più alto dall'anno prossimo, ma andranno in pensione 3 anni e quattro mesi più tardi rispetto al 2013 e 22 mesi dopo rispetto al 2015.

E le prospettive non sono migliori, se è dato certo che dal 2019 sarà previsto un ulteriore scatto che attualmente, secondo lo scenario demografico dell'Istat, sarà di nuovo pari a 4 o 5 mesi.

Intanto, l’ufficio studi Anief ha stimato che gli insegnanti immessi in ruolo quest’anno attraverso la Buona Scuola, rispetto a chi lascia il servizio oggi, andranno a percepire un assegno a dir poco decurtato: se un docente che oggi lascia a 65 anni percepisce una pensione media di 1.500 euro, chi è stato immesso in ruolo nel 2015 andrà in pensione a 70 anni con 825 euro.
Condividi
```