(Teleborsa) -
Resta grande incertezza in merito al referendum sulla Brexit, a dieci giorni dal fatidico voto sul "se" uscire dall'Unione Europea o meno. I sondaggi degli ultimi giorni sono sul filo del rasoio, poiché
tre dei sei sondaggi darebbero avanti il "Leave" (lasciare) e
tre indicherebbero vincente il "Remain" (restare).
Gli ultimi sondaggi pubblicati dai due quotidiani
The Observer e The Sunday Times davano un o
scarto di 51-49 e 49-51 rispettivamente e confermano quindi una situazione molto fluida che amplifica l'incertezza.
In un quadro siffatto, le
voci dilagano incontrollate anche nelle sale operative, condizionando in primis il
Forex: il grande mercato dei cambi ha visto
capitolare la sterlina nei giorni scorsi, ma nel pomeriggio la valuta britannica si era repentinamente apprezzata al diffondersi nelle sale operative di un sorpasso dei voti "Remain".
Tuttavia,
il The Guardian in serata ha visto crescere la distanza e dà nuovamente gli euroscettici (Leave) avanti per 57-47.
Le oscillazioni più apprezzabili del
British Pound si sono registrate sul cambio con il dollaro, che è arrivato sino ad un massimo 1,4323, rispetto ad un minimo di 1,4113 (minimo degli ultimi 2 mesi), per poi assestarsi sui livelli della vigilia di 1,423 (-0,05%). Meno marcate le variaizoni sul cambio sterlina-euro, che ha toccato un massimo di 0,7986, per poi portarsi a 0,793 (+0,38%).
Frattanto, il consueto
COT pubblicato dalla Commodity Futures Trading Commission americana indica che si sono
moltiplicate le posizioni in vendita sulla sterlina, raggiungendo un record di 6 miliardi di dollari.