(Teleborsa) - I
crediti deteriorati oggi sono "un mal di testa" non "un tumore al cervello". Così il direttore generale dell'
ABI, Giovanni Sabatini, in commissione Finanze del Senato che torna sulla
necessità di modificare la normativa europea sul "bail in", il salvataggio degli istituti in crisi ricorrendo alle risorse di azionisti, obbligazionisti e correntisti sopra i 100mila euro e, chiede procedure più rapide per il recupero dei crediti.
Secondo Sabatini "quello che serve è quello messo in campo, una serie di misure che porteranno a una riduzione dei crediti deteriorati nei bilanci delle banche".
La fotografia scattata dall'ABI è di una
crisi economica che si è tradotta in "un aumento dei casi di insolvenza" dei creditori nei confronti delle banche che ha provocato "un forte aumento dei crediti deteriorati". Di questi, "una quota superiore al 50% è già stata spesata a conto economico per tempo, attraverso le rettifiche" in bilancio, ma rimangono "crediti in sofferenza rilevanti, cioè non ancora rettificati,
pari a 89 miliardi di euro, il 4,6% degli impieghi" degli istituti di credito.