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Padoan sul rapporto UE: "Apprezzati sforzi riforme, ma bisogna fare di più"

Il Ministro fa un bilancio di quanto contenuto nel rapporto dell?UE e si dice tranquillo. Situazione migliora lentamente. Bruxelles riconosce passi avanti fatti dall'Italia

Economia
Padoan sul rapporto UE: "Apprezzati sforzi riforme, ma bisogna fare di più"
(Teleborsa) - Il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan commenta con una certa tranquillità i dati emersi oggi dall'analisi annuale della Commissione europea, benché questa abbia lanciato un ultimatum all'Italia a varare una manovra correttiva entro aprile. IN caso contrario si aprirà una procedura di infrazione.

Commentando con un tweet il dato sul Debito/PIL, il ministro ha sottolineato che si è "finalmente stabilizzato", anche se ammette la necessità di un ulteriore "aggiustamento contenuto" dei conti pubblici (Manovra correttiva). Spiegando successivamente quanto emerso dall'analisi di Bruxelles, Padoan ha detto che in questo modo è stata riconosciuta la "legittimità a delle ragioni italiane" (spese terremoto e migranti), altrimenti "l'esigenza di correzione dei conti sarebbe stata almeno tripla".

Il numero uno all'Economia ha poi chiarito che l'UE attende dall'Italia misure di aggiustamento in tempo per le previsioni economiche di primavera, che saranno pubblicate a maggio, altrimenti sarà avviata una proceduta d'infrazione.

"L'Europa apprezza l'ampiezza delle riforme"
messe a punto dai governi che si sono succeduti in questi ultimi anni, ha detto Padoan, citando quanto detto in conferenza stampa dal vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e dal commissario europe Pierre Moscovici.

"Gli effetti delle riforme si vedono: la crescita è tornata, l'occupazione aumenta, il credito funziona meglio. Ma dobbiamo fare di più", ha sottolineato Padoan. In effetti, però, gli effetti delle riforme si vedono nel lungo periodo, come ricordato anche dalle autorità europee oggi. I problemi irrisolti sono due: crediti bancari in sofferenza e divergenze tra Regioni nella cosiddetta "economia collaborativa".




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