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Parmalat, "no" dei soci alla proposta di Amber

Respinta la richiesta di azione di responsabilità

Economia, Finanza
Parmalat, "no" dei soci alla proposta di Amber
(Teleborsa) - L’assemblea ordinaria degli azionisti di Parmalat ha rigettato la proposta, formulata dal rappresentante del socio Amber Active Investors Limited, di esercitare l’azione di responsabilità nei confronti di taluni amministratori in carica nel periodo di vigenza del cash pooling (operazione che ha fatto confluire la liquidità delle società del gruppo Parmalat nelle casse di Lactalis al momento dell'acquisizione nel 2011).



All'assemblea era presente il 95,58% del capitale. La mozione di Amber ha ricevuto voti contrari pari al 90,26% del capitale sociale e voti favorevoli pari al 5,32%.

L'advisor Glass Lewis aveva inviato una lettera agli azionisti per chiedere di votare l'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori in carica negli esercizi 2011-2012, in relazione al contratto di cash pooling che affidò la liquidità a Lactalis, provocando un danno di 3,6 milioni di euro.

L'assemblea non è stata presieduta dalla Presidente Gabriella Chersicla, per conflitto d'interesse, poiché figura proprio fra quegli amministratori cui è indirizzata l'azione di responsabilità. A dare il via all'adunanza, infatti, era stato in tarda mattinata l'amministratore indipendente Pier Giuseppe Biandrino.

L'assemblea si era preannuncia infuocata dopo che i fondi Amber Capital, che detengono una quota del 3,859% del capitale, avevano presentato una mozione affinché Lactalis non partecipasse al voto, essendo coinvolta ed in palese "conflitto d'interessi".

Dal canto suo, Lactalis socia di Parmalat all'89,632%, ha replicato che non c'è alcun conflitto anticipando di fatto la bocciatura della proposta, giacché "il contratto di cash pooling e l'acquisizione di LAG non hanno prodotto alcun danno per la compagnia parmense".

A supportare la tesi l'avvocato Francesco Gatti, il quale è però un altro dei potenziali destinatari dell'azione di responsabilità oltre che soggetto colpito da rinvio a giudizio dalla Procura di Roma, per la presunta ipotesi di "ostacolo all'autorità di vigilanza" in relazione ai fatti contestati.
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