Facebook Pixel
Milano 17:35
34.750,35 -0,03%
Nasdaq 19:09
18.253,34 -0,15%
Dow Jones 19:09
39.795,81 +0,09%
Londra 17:35
7.952,62 +0,26%
Francoforte 17:35
18.492,49 +0,08%

Mutui, ABI: tassi di marzo al nuovo minimo storico

Economia
Mutui, ABI: tassi di marzo al nuovo minimo storico
(Teleborsa) - Aumenta il totale dei prestiti all'economia che, nel mese di marzo 2016, è risultata positiva dello 0,1%. Totale che include anche la pubblica amministrazione.



Sempre a marzo 2016 anche il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese ha presentato una variazione lievemente positiva (+0,1%) nei confronti di marzo 2015, lo stesso valore del mese precedente e assai migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo ed è ritornato sui valori di aprile 2012.

E’ quanto rivela il rapporto mensile dell'Associazione Bancaria Italiana, (ABI) che spiega come sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili, relativi a febbraio 2016, l’ammontare complessivo dei mutui in essere delle famiglie ha registrato un variazione positiva di +1% nei confronti di fine febbraio 2015, confermando, anche sulla base dei dati sui finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui.

Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all'economia sono passati da 1.673 a 1.824,3 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.413,5 miliardi di euro.

A marzo 2016, i tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,36% toccando il minimo storico dopo che lo aveva toccato nel mese precedente arrivando al 2,41% , mentre (era del 5,72% a fine 2007)

Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato all’1,80%, 1,70% il mese precedente e 2,03% a gennaio 2016 (5,48% a fine 2007).

Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,16%, toccando il minimo storico (3,21% il mese precedente; 6,18%, prima della crisi, a fine 2007).

Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse) a fine febbraio 2016 sono pari a 83,1 miliardi di euro rispetto a 83,6 miliardi di gennaio, in diminuzione di oltre 500 milioni di euro.

Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,60% a febbraio 2016 dal 4,64% di gennaio 2015 (4,93% a fine 2015; 0,86%, prima dell’inizio della crisi).

Per quanto riguarda i depositi , questi aumentano, a fine marzo 2016, di 44,7 miliardi di euro rispetto all'anno precedente (su base annua, +3,5% in lieve accelerazione rispetto al +3,1% di febbraio), mentre diminuisce, sempre su base annua, la raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, (a marzo 2016: -15,4%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di 66,2 miliardi di euro).

L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra a marzo 2016 una variazione, sempre su base annua, di -1,3%.

Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.675,1 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto - di circa 162,4 miliardi.

A marzo 2016 il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,13% (1,14% il mese precedente; 2,89% a fine 2007).

Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,49% (0,49% il mese precedente), quello sui PCT a 0,90% (0,92% il mese precedente). Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 2,92%, 2,93% il mese precedente

Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, a marzo 2016 è risultato pari a 203 punti base (207 punti base il mese precedente). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).
Condividi
```