(Teleborsa) - Adesso che lo
spegnimento dell'ex
Ilva di Taranto è una realtà scandita da un
cronoprogramma, si fa sempre più insistente la richiesta corale da parte di sindacati e imprenditori al Governo di trovare, e in fretta, una
soluzione. Da qui alle prossime ore riflettori puntati su
Palazzo Chigi, in particolare sul
Premier Giuseppe Conte nelle cui mani è
affidata la trattativa ai più alti livelli. ll Presidente del Consiglio, insieme al Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, dovrebbe incontrare i Mittal in settimana ma una data ufficiale ancora non sembra esserci e le
bocche restano cucite: si sta vagliando ogni aspetto del dossier e il tavolo ci sarà quando il Premier, fanno sapere fonti governative,
avrà valutato ogni elemento.
GOVERNO TENTA ULTIMA MEDIAZIONE MA PREPARA PIANO B -
Scudo penale (la cui reintroduzione è stata sollecitata anche dal Presidente di
Confindustria Vincenzo Boccia), un p
acchetto di ammortizzatori sociali per oltre duemila lavoratori, s
conto sugli affitti e anche la possibilità di un ingresso di Cassa depositi e prestiti nell'azionariato. Questi gli strumenti che l'esecutivo è pronto a mettere sul piatto della trattativa per indurre l'azienda
franco-indiana a fare dietrofront, restando a Taranto. Sarà l'ultimo tentativo, prima di passare al
piano B, e per ora, l'unico possibile è quello che porta ad una n
azionalizzazione ponte delle acciaierie, nell'attesa di trovare un nuovo acquirente.
ALLARME INDOTTO - Se oggi, lunedì 18 novembre, ArcelorMittal non salderà le fatture alle ditte dell'indotto-appalto o non ci saranno garanzie in tal senso, le s
tesse imprese potrebbero ritirare gli operai dai cantieri. E' quanto paventano i sindacati - che stasera intorno alle 19.30 saranno ricevuti dal
Presidente Mattarella al Quirinale - dopo aver appreso da alcuni imprenditori della volontà di "mettere in libera i dipendenti"
a causa del mancato pagamento delle fatture da parte della multinazionale pronta a lasciare Taranto. Inoltre,
autotrasportatori tarantini pronti a bloccare le portinerie d'ingresso ed uscita merci dello stabilimento siderurgico se ArcelorMittal non salderà a
breve le fatture di trasporti effettuati da agosto a oggi.
LA DOPPIA INCHIESTA SULL'ADDIO - Intanto, dopo la magistratura di
Milano si è mossa anche quella di
Taranto che apre una seconda inchiesta sull'addio di ArcelorMittal all'ex Ilva, per
"danno all'economia nazionale".