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Crolla occupazione nel 2° trimestre. Aumentano scoraggiati e inattivi

841 mila occupati in meno rispetto allo scorso anno. Aumentano anche inattivi e scoraggiati

Economia, Macroeconomia
Crolla occupazione nel 2° trimestre. Aumentano scoraggiati e inattivi
(Teleborsa) - La situazione del mercato del lavoro alla fine del 2° trimestre dipinge un quadro preoccupante, con un crollo degli occupati ed un aumento degli scoraggiati e degli inattivi. E' quanto rilevato dall'Istat nell'ultimo rapporto trimestrale, che sconta in pieno anche gli effetti della pandemia.



Dal lato dell’offerta di lavoro, il numero di persone occupate subisce un ampio calo in termini congiunturali (-470 mila, -2%), dovuto soprattutto alla diminuzione dei dipendenti a termine e degli indipendenti. Il tasso di occupazione scende al 57,6%, in calo di 1,2 punti rispetto e colpisce maggiormente gli under 35 (-2,2 punti). Rispetto al 2019 si registra la più ampia contrazione mai registrata dagli occupati, con 841 mila unità in meno (-3,6% in un anno): calano soprattutto i dipendenti a termine (-677 mila, -21,6%) e continuano a diminuire gli indipendenti (-219 mila, -4,1%) a fronte di un lieve aumento dei dipendenti a tempo indeterminato.

Crescono anche gli scoraggiati: il numero di persone in cerca di occupazione si riduce di 647 mila in un anno (-25,4%). Più marcato anche l'aumento degli inattivi di 15-64 anni che sono 1 milione 310 mila in più in un anno (+10%).

Il tasso di disoccupazione al 7,7% si è ridotto sia rispetto al trimestre precedente sia allo stesso trimestre del 2019 e si associa all'aumento – congiunturale e tendenziale – del tasso di inattività.

Dal lato delle imprese si registra un calo della domanda di lavoro sia in termini sia congiunturali (-3,9%) che tendenziali (-4%) e si associa ad una marcata riduzione delle ore lavorate per dipendente (-19,1% su base congiunturale e a -26,2% su base annua). Il ricorso alla cassa integrazione registra una variazione positiva di 323,2 ore ogni mille ore lavorate.

In deciso aumento il costo del lavoro in termini congiunturali (+5,4%) e tendenziali (+6,1%), determinato dalla crescita delle sue componenti: rispetto al trimestre precedente, le retribuzioni crescono del 5,6% e gli oneri sociali del 4,6%; su base annua l’aumento è del 6,3% e del 5,6% rispettivamente.
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