(Teleborsa) -
Dopo un debole tentativo di recupero anche Wall Street ripiomba nel baratro, sempre con perdite molto più contenute rispetto ai mercati di Eurolandia, ma sufficienti a riportare i Listini americani su una fase ribassista.
A pesare concorrono ancora una volta due fattori, che stanno caratterizzando questa fase:
il crollo del petrolio sotto i 30 dollari, dopo il taglio delle stime di domanda dell'AIE e di prezzo del Dipartimento dell'energia;
il deprezzamento del dollaro, conseguente alle mutate aspettative sulle politiche della Fed.
E' attesa domani la testimonianza del Presidente della Fed, Janet Yellen, alla luce dei
recenti dati negativi sull'occupazione, che fanno ipotizzare uno stop al ritmo di rialzo dei tassi in USA.
Frattanto, l'indice
Dow Jones prosegue con un calo dello 0,65% la serie di tre ribassi consecutivi, iniziata venerdì scorso; sulla stessa linea l'
indice S&P-500, che continua la seduta a 1.840 punti, in calo dello 0,75%. In rosso il
Nasdaq 100 (-1,19%).
Risultato negativo a Wall Street per tutti i settori dell'S&P 500. Nel listino, le peggiori performance sono state quelle dei settori
Energia (-3,67%),
Telecomunicazioni (-1,51%) e
Information Technology (-1,12%).
Tra i
protagonisti del Dow Jones,
United Health (+0,85%),
Home Depot (+0,64%) e
Nike (+0,61%).
Le peggiori performance, invece, si registrano su
Chevron, che flette del 4,28%, ed
Exxon Mobil, che lascia sul tappeto il 2,98%, a causa del petrolio.
Pessima performance per
IBM, che registra un ribasso del 2,34%.
In caduta libera
Wal-Mart, che affonda del 2,05%.