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BCE, avanti con le riforme, ma l’Eurozona non è tutta uguale

Economia
BCE, avanti con le riforme, ma l’Eurozona non è tutta uguale
(Teleborsa) - Il mantra della Banca Centrale Europea è che le riforme strutturali sono le uniche indicazioni per una crescita economica sostenibile. Ma la certezza di quest’affermazione non esiste. Basta guardare a ciò che sta avvenendo in Spagna e Francia.

Mentre l’economia spagnola, quella dei servizi e quella manifatturiera, nel mese di aprile ha accelerato al ritmo più elevato dal 2006, l'economia francese segna il passo della stagnazione, come fa notare un report emesso oggi dalla sede londinese di Markit Economics. L’indice dei Direttori d’acquisto per l’area euro, è scivolato a 53,9 da 54 segnato nel mese di marzo e a fronte di stime di 53,5. Una lettura superiore a 50 indica espansione.

Il presidente della BCE, Mario Draghi, ha più volte invitato i governi della zona euro a completare con un credibile programma di riforme, l’effetto del suo allentamento monetario per 1.100 miliardi di euro, per favorire la crescita e trasformare l'attuale ripresa "ciclica", in rilancio "sostenibile".

Uniti nel rimproverare la Grecia per la sua intransigenza, i leader dell’euroblocco non sono in grado di mostrare progressi omogenei nelle singole nazioni.

"I paesi che hanno fatto i maggiori sforzi verso le riforme stanno godendo di una crescita economica più forte. Spagna e Irlanda, in particolare, sono entrambi in piena espansione”, ha detto Chris Williamson, capo economista di Markit. “Il governo francese deve lavorare di più per stimolare la competitività e sollevare la fiducia tra le imprese e consumatori, altrimenti la Francia rimarrà indietro nel processo di recupero della zona euro".
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