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Scuola, docenti a rischio di chiamata diretta dei presidi senza esserne prima consapevoli

Economia, Welfare
Scuola, docenti a rischio di chiamata diretta dei presidi senza esserne prima consapevoli
(Teleborsa) - La via che stanno intraprendendo i sindacati Confederali sul contratto della mobilità del personale scolastico è molto pericolosa: dall’accordo raggiunto in queste ore, infatti, si evince che anche i lavoratori assunti sino all’anno scolastico 2014/15 che dovessero chiedere di spostarsi fuori provincia, potrebbero ritrovarsi loro malgrado negli ambiti territoriali.

Il sindacato della scuola, Anief, avverte che tutto ciò significherebbe "perdita di titolarità, con tutte le conseguenze che ne derivano, come quello dell’incarico limitato al triennio e l’assurda chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici". Si tratta di una soluzione che non può essere accolta con soddisfazione. Perché un docente che decide di fare domanda di trasferimento deve sapere, prima di presentarla, se finirà o meno negli ambiti territoriali.

Il giovane sindacato della scuola, ricorda che di aver preliminarmente chiesto, appellandosi al buon senso dei dirigenti Miur e sindacali, di far partecipare alla mobilità sui posti in organico di diritto chiedendo la titolarità sulla scuola; mentre chi avesse chiesto di andare sui posti del “potenziamento”, sarebbe stato consapevole di finire negli ambiti territoriali.

"Quanto è stato deciso al Miur, sui trasferimenti del personale non può soddisfarci – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – perché vanifica i diritti e le speranze di tanti lavoratori. Gli stessi che hanno perso giornate di lavoro e parte dello stipendio per scioperare più volte contro la Buona Scuola, in particolare il comma 73 dell’articolo 1 che introduce gli ambiti territoriali a partire dal prossimo anno scolastico". Pacifico conclude chiedendo agli altri sindacati di "fare quadrato attorno al nostro emendamento presentato nel decreto Mille proroghe 2016".


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