(Teleborsa) -
Il mercato sembra esprimere scetticismo sul mini accordo in Libia, raggiunto domenica al
vertice di Berlino, fra i due protagonisti della guerra civile, il Generale delle forze armate
Khalifa Haftar ed il capo del governo di unità nazionale
Fayez al-Sarraj.
I due leader si sono
accordati sulla tregua e sul
monitoraggio internazionale sotto l'egida ONU, ma sarà da vedere
se la tregua
scatterà realmente"sul campo" - alla luce dei nuovi sconti alla periferia di Tripoli - e soprattutto
se saranno rimossi i blocchi al petrolio voluti da Haftar.
Ed è in senso negativo che scommette stamattina il mercato petrolifero, con una
quotazione del barile che continua a salire: il future sul
Light crude, greggio americano, scambia a
58,91 dollari al barile, in rialzo dello 0,61%, mentre il
Brent, petrolio nordeuropeo, cresce dello 0,71% attestandosi a
65,31 dollari. Un messaggio chiaro di
scetticismo degli operatori dei mercati delle commodities.
Intanto,
i campi petroliferi in Libia restano bloccati e non si parla ancora di una loro riapertura, nonostante la bozza di
accordo esortasse le due parti a
"fermare tutte le ostilità contro le strutture petrolifere". La
National Oil Corporation (NOC), compagnia statale libica ormai sotto l'influenza del Generale Haftar, alla vigilia del vertice, è stata
costretta a chiudere i terminal petroliferi della Cirenaica e bloccare l'export di greggio. Si parla di un danno da
700 mila barili al giorno per un valore di circa
47 milioni di dollari.