(Teleborsa) -
Wall Street si conferma debole a metà seduta all'indomani del
rally sostenuto dal PIL migliore delle attese.
La Borsa più grande del mondo sta per concludere una
settimana molto volatile iniziata con il
crollo dei mercati sui timori per un
rallentamento dell'economia cinese e proseguita con un successivo recupero dovuto agli
interventi delle autorità di Pechino, alle
positive indicazioni giunte dalla macroeconomia statunitense (
PIL in testa) e alle
speculazioni su un ritardo nel rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
A contribuire alla persistente erraticità il fatto che i mercati non sembrano aver ancora trovato una posizione sulla Cina. Resta inoltre da capire
cosa deciderà la Fed in materia di exit strategy, anche se al momento
le tante "colombe" in seno alla Banca Centrale americana stanno facendo sentire la propria voce invocando addirittura, in alcuni casi, un
nuovo quantitative easing.
Giusto oggi
il vice Presidente della Fed, Fischer, ha detto che è presto per sapere cosa sarà deciso nel meeting del FOMC di settembre, promettendo comunque un rialzo graduale dei tassi.
Per ora l'unica cosa certa è che quella che sta per concludersi è stata un'ottava turbolenta che ha visto i
maggiori indici entrare ufficialmente nella prima fase di correzione dal 2011.
Quanto ai dati macroeconomici in agenda oggi,
i consumi degli americani si sono confermati in crescita anche se meno delle attese e nonostante un nuovo e più corposo del previsto rafforzamento dei redditi.
Molto deludente la
fiducia dei consumatori elaborato dall'Università del Michigan, inaspettatamente in calo nonostante il miglioramento dell'economia USA.
In questo momento il
Dow Jones segna un calo dello 0,67%, l'
indice S&P-500 dello 0,57%, il
Nasdaq 100 dello 0,35%, come l'S&P 100 (-0,3%).
Al
top tra i
giganti di Wall Street, in primo piano
Chevron ancora grazie alla
ripresa delle quotazioni del greggio.
Ottima
Intel, riscoperta dagli investitori dopo molte sessioni in sordina.
I più forti ribassi, invece, si concentrano su
Wal-Mart e sui due colossi farmaceutici
Pfizer e
Johnson & Johnson.