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Terremoto, paura ad Ascoli Piceno per nuove scosse. Sono 290 le vittime del sisma, il Papa presto nelle zone colpite

"Appena possibile", ha detto Francesco durante l'Angelus a San Pietro. Sono quasi 400 i feriti gravi ricoverati negli ospedali

Terremoto, paura ad Ascoli Piceno per nuove scosse. Sono 290 le vittime del sisma, il Papa presto nelle zone colpite
(Teleborsa) - Non c'è pace per le popolazioni colpite dal terremoto. Una forte scossa sismica di magnitudo 4.4, che ha comportato nuovi crolli, è stata avvertita ad Ascoli Piceno ad una profondità di 9 chilometri: è la più forte fra quelle registrate nel weekend nelle aree centrali italiane colpite dal terremoto. L'ultimo bilancio parla di 290 morti (la Protezione Civile ha nel frattempo rettificato il dato di 291 vittime precedentemente trasmesso) nel terremoto di magnitudo 6.0, la cui prima scossa è avvenuta alle ore 3:36 del 24 agosto 2016 tra le province di Rieti e Ascoli Piceno. 388 i feriti, di cui alcuni gravi, mentre le persone salvate da sotto le macerie sono 238, secondo i numeri forniti dalla Protezione Civile. Ad Accumoli, nel reatino, la violenza del sisma ha fatto abbassare il suolo di ben 20 centimetri. Lo hanno accertato i rilevamenti satellitari.

Papa Francesco si recherà presto in visita nelle zone colpite dal terremoto. Lo ha annunciato lo stesso Pontefice nel corso del consueto domenicale a San Pietro: "Appena possibile", ha detto.

Sono state finora oltre 1.800 le scosse di terremoto registrate dall'Ingv nell'Italia centrale dall'inizio dell'attività sismica, a partire cioè dalle notte tra martedi' e mercoledì.

La maggior parte delle vittime si sono concentrate ad Amatrice, in cui ci sarebbero 229 morti, mentre ad Accumoli le vittime sono 11 e 50 tra Arquata del Tronto e Pescara del Tronto. Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, non esclude tuttavia che il bilancio in termini di vittime, possa alla fine rivelarsi di dimensioni peggiori di quello dell'Aquila in cui i morti furono 309.

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo stato di emergenza per le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, fissandone la durata in 180 giorni. Per l'attuazione degli interventi si provvede con ordinanze emanate dal Capo del Dipartimento della protezione civile, acquisita l'intesa delle Regioni interessate. Per far fronte allo stato di emergenza, il fabbisogno finanziario sarà coperto utilizzando le risorse del Fondo per le emergenze nazionali. In attesa della ricognizione dei danni, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un primo stanziamento, pari a 50 milioni di euro. Le risorse stanziate serviranno a coprire le spese per i soccorsi, l’assistenza e gli interventi provvisionali strettamente necessari alle prime necessità delle popolazioni colpite.

La Procura di Rieti ha aperto un fascicolo per reato di disastro colposo, e dovrà fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli. Mentre non si placano le polemiche, si invoca da più parti un cambio di rotta sulla prevenzione antisismica.

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