(Teleborsa) - Mentre cresce la preoccupazione degli esperti per le
varianti che spingono la
curva dei contagi, arriva il
semaforo verde dal ministero della Salute alla possibilità di somministrare un'unica dose di vaccino anti-Covid, senza dunque effettuare alcun richiamo, ai
soggetti che hanno già avuto un'infezione da virus SarsCov2.
L'indicazione è contenuta in una nuova
circolare firmata dal direttore della Prevenzione del dicastero
Giovanni Rezza, ed in questa direzione di erano già espressi sia il Consiglio superiore di sanità sia l'Agenzia italiana del farmaco. L'assunto di base è che i soggetti che abbiano già
contratto l'infezione e ne siano guariti abbiano al contempo sviluppato anche una certa immunità.
Da qui la possibilità di
non effettuare la seconda dose e di ricevere la prima ad una certa distanza di tempo dall'infezione. La circolare chiarisce infatti che "è possibile considerare la somministrazione di un'unica dose di vaccino" anti-Covid-19 nei soggetti con "pregressa infezione da SARS-CoV-2 (decorsa in maniera sintomatica o asintomatica)",
"purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa". La possibilità di un'unica dose non vale, invece, per i
soggetti con particolari problemi di salute.Preoccupano, intanto, i numeri di ieri: oltre
20mila i nuovi casi positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, che portano il totale dei contagiati a 2.976.274. Ancora alto il numero delle vittime,
347 che porta il totale da inizio epidemia a 98.635.