(Teleborsa) - La
Banca d'Italia ha sottolineato la necessità di introdurre provvedimenti di sostegno all'economia più
selettivi e di indirizzare le
risorse dove è più necessario. "Tanto più le misure devono essere mantenute a lungo tanto più è importante che i fondi vadano dove è necessario", ha dichiarato
Eugenio Gaiotti, Capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d'Italia, in audizione sul
Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
Il dirigente di Via Nazionale ha aggiunto che sono state già svolte alcune "considerazioni sui modi per rendere gli interventi più efficaci o migliorare gli incentivi" per le imprese. Tra le ipotesi suggerite c'è quello della
quota di costo a carico delle imprese, l'individuazione delle
variabili a cui condizionare la concessione dei contributi e la
contemporaneità tra diversi strumenti: "cioè si può pensare di ridurre il ricorso ad alcuni strumenti se nel frattempo ce ne sono altri che li sostengono e questo vale sia per il rapporto tra moratorie e crediti garantiti, sia il rapporto tra sussidi di disoccupazione e facilità di accesso agli ammortizzatori sociali".
"Nelle attuali circostanze provvedimenti di sollievo economico e finanziario per
famiglie e
imprese sono richiesti dalle nuove ondate di contagi. Nel sostegno alle imprese – ha aggiunto Gaiotti – é importante continuare a perseguirne il
rafforzamento patrimoniale con gli strumenti opportuni. La necessità di prorogare la durata delle misure rende però al contempo più urgente la riflessione sul modo di renderne l'utilizzo più mirato, calibrando gli interventi per tenere conto delle specifiche condizioni dei diversi settori dell'economia". Quanto agli investimenti del
Pnrr, la Banca d'Italia ha chiesto che "sia posta attenzione alla loro
efficacia nell'aumentare non solo la domanda aggregata ma anche la
capacità produttiva del Paese e che le
riforme volte a rendere più favorevole l'ambiente in cui si svolge l'attività economica abbiano concreta attuazione".
Gaiotti ha ribadito che il
debito pubblico dell'Italia è "sostenibile", ma ha avvertito che la
stabilizzazione del debito su livelli molto elevati lascerebbe il nostro Paese fortemente esposto a rischi derivanti da
tensioni sui mercati finanziari o da
nuovi shock economici". "Per contrastarli, è essenziale che sia efficace lo
stimolo alla crescita fornito da investimenti pubblici, da interventi che operino il necessario rafforzamento delle infrastrutture del Paese e da riforme in grado di favorire produttività e investimenti privati; nel contempo andrà assicurato un miglioramento adeguato del saldo primario quando le condizioni macroeconomiche lo consentiranno", ha spiegato.
Per quel che riguarda le
prospettive per il 2021, i sondaggi della Banca d'Italia hanno registrato un "moderato miglioramento" sia per le famiglie che per le imprese anche se permane l'incertezza. "Le imprese programmano un riavvio degli investimenti nella seconda parte dell'anno. Le famiglie manifestano l'intenzione di riprendere gradualmente i consumi, che però continuano a risentire in misura elevata della situazione sanitaria. Dalle nostre indagini risulta un impatto fortemente eterogeneo della pandemia sia sui redditi familiari, sia sulle imprese", ha spiegato. "Assicurare la riduzione dei
contagi è condizione indispensabile per sostenere l'economia", ha aggiunto Gaiotti.
Infine, il dirigente ha segnalato il rischio che senza il sostegno alla
liquidità alcune imprese possano non farcela – "anche imprese sane" – suggerendo quindi molta
cautela nel ritiro delle misure. "Abbiamo anche detto che il sistema delle imprese italiane ha affrontato questa crisi in condizioni più solide che in precedenza con una miglior
patrimonializzazione", ma ha precisato: "va sottolineata l'eterogeneità degli effetti. Se uno guarda al sistema delle imprese nel suo complesso paradossalmente il
risparmio di impresa è aumentato lo scorso anno a fronte di un aumento dei debiti ma queste sarebbero le solite medie di Trilussa. Ci sono alcuni settori, quelli più colpiti, tra cui la
ristorazione e il
turismo, in cui l'aumento del peso debito è forte".