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Terremoto ed emergenza neve con Centro Italia nel caos. Un morto e tre dispersi

La scossa più intensa di magnitudo 5,5 a l'Aquila alle 10,14',09'' di mercoledì 18. Pomeriggio e sera da tregenda. Sms nella notte: "Aiuto stiamo morendo di freddo"

Clima
Terremoto ed emergenza neve con Centro Italia nel caos. Un morto e tre dispersi
(Teleborsa) - Non "sciame sismico" ma vero e proprio terremoto continuo quello che dalla scorsa mattina, 18 gennaio, ha proseguito cinicamente nella devastazione dei territori del Centro Italia già duramente martoriati da una serie di sconvolgimenti geologici sotterranei che non sembra proprio che abbiano l'intenzione di placarsi.

Ben 100 scosse nella zona dell'Aquila tra le 9,25',40'', la prima di magnitudo 5,1, con epicentro nell'area Est del Parco del Gran Sasso, e le 14,05',01'', con frequenti e continui "intermezzi tellurici", sempre fortemente terrorizzanti, nel maceratese e nel reatino. Senza naturalmente risparmiare le disgraziate Amatrice e Accumuli, con le macerie sempre più sepolte dalla neve che cade senza tregua. La scossa più intensa, di magnitudo 5,5, sempre a l'Aquila, esattamente alle 10,14',09''. E poi pomeriggio e serata da tregenda con la terra in continuo movimento, con la gente annichilita dalla paura e stremata dal freddo e dalla stanchezza, quasi sempre priva di ripari sicuri.

Manca pressoché ovunque l'energia elettrica, con conseguenze disastrose anche per la ricarica delle batterie di cellulari, tablet e computer che rendono più problematiche le comunicazioni già di per se difficili in queste condizioni. Le scorte di cibo e bevande sono scese sotto il livello di guardia. La richieste di soccorso a Vigili del Fuoco, Protezione civile, Esercito e Forze dell'ordine non sono più nemmeno calcolabili. Nella notte si moltiplicano disperati gli Sms con le medesime invocazioni: "Aiuto, stiamo morendo di freddo!" Il corpo di un uomo è stato trovato a Castel Castagna, nel teramano, travolto dalle macerie di un agriturismo. Aveva 83 anni. Altri vengono ricoverati in ospedale in condizioni di ipotermia provocata dal gelo o colpiti da slavine e da caduta di grandi ammassi di neve.

Una valanga si è abbattuta su un hotel a Rigopiano di Farindola, alle falde del Gran Sasso, sul versante pescarese. Tre persone risultano disperse. "Purtroppo è accaduta una terribile tragedia - ha annunciato con un post su Facebook il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco - e sembrerebbe ci siano delle vittime, ma è tutto da confermare. A Rigopiano è in atto una bufera di neve. In albergo c'erano 20 ospiti". La valanga, di notevoli dimensioni, ha investito parte dell'albergo, automezzi, e bestiame.

"Il maltempo continuerà anche domani giovedì 19 (oggi, n.d.r.) - aveva detto nel pomeriggio il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio - e tutti i mezzi sono prioritariamente impegnati per i soccorsi, stiamo lavorando senza sosta". Anche per far fronte "all'emergenza animali", con innumerevoli asini, mucche e pecore affamati e al limite dell'assideramento che vagano a migliaia sui territori innevati.

"Non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità, quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell'arco di tre ore - commenta il sismologo Alessandro Amato dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - ed è questo un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si è manifestato", anche se per altri non è così. "Il terremoto dell'Irpinia è stato con scosse molto ravvicinate all'inizio - precisa una collega - e poi ancora eventi sismici addirittura per anni". Ma qui in Centro Italia non siamo all'inizio.

Le Ferrovie dello Stato hanno disposto nelle zone del sisma la temporanea sospensione del servizio ferroviario per verifiche ai binari e alle infrastrutture. Autobus sostitutivi assicurano per quanto possibile i servizi, neve permettendo.


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