(Teleborsa) - Formigoni non si dimette e va avanti per la sua strada...ma con una nuova Giunta. E' così che il presidente della Regione Lombardia risponde all'ennesimo scandalo che si è abbattuto sul Pirellone dopo che Domenico Zambetti, assessore alla della Regione, è stato arrestato dai Carabinieri con l'accusa di aver comprato, per le elezioni regionali del 2010, voti dalla 'ndrangheta.
"La giunta è azzerata e nei prossimi giorni procederò ad una giunta nuova e ridimensionata nei numeri". Ha dichiarato il governatore Formigoni nel corso di una conferenza stampa a Roma a margine dell'incontro avuto con il segretario del PdL Alfano e il leader della Lega Roberto Maroni. "Con la nuova giunta darò vita ad una sfida all'altezza della Lombardia", ha aggiunto Formigoni,anche se ci vorranno alcuni giorni, per avere un team"all'altezza della sfida in questo momento complesso per l'Italia".
Le decisioni prese ieri durante il vertice a Roma tra Formigoni, Alfano e Maroni sembrano aver accontentato tutti (o quasi). "Abbiamo ottenuto ciò che volevamo" ha dichiarato il leader della Lega Maroni "avevamo chiesto a Formigoni o di dimettersi o di azzerare la giunta: ha scelto di azzerare la giunta". Anche Alfano ha dichiarato che "non si manda a casa una giunta che ha lavorato bene, ma ha preannunciato "tolleranza zero con chi macchia la nostra bandiera", riferendosi all'assessore Zambetti. Di diverso avviso l'IDV che con una nota al vetriolo accusa Formigoni di esser passato dagli errori agli "orrori", e non vede "alternativa alle dimissioni immediate" della Giunta Formigoni. Critico anche il PD che si schierato dalla parte del "voto subito e senza inciuci per tirare a campare."