(Teleborsa) - Giornata di vendite per i listini asiatici, piegato dal taglio del rating della Spagna ad opera di Standard & Poor's e da alcuni indicatori macroeconomici preoccupanti.
Con l'intervento odierno su debito madrileno l'agenzia di rating ha ricordato implicitamente che la situazione in Eurozona è tutt'altro che risolta, rimettendo la penisola iberica e tutti i suoi problemi, compresi i rumors sulla richiesta imminente di aiuti, al centro della scena internazionale.
Grande delusione per gli ordini di macchinari del settore privato giapponese, scesi ad agosto molto più delle attese dopo il balzo di luglio, a riprova del fatto che la Corporate nipponica non è immune all'attuale debolezza congiunturale.
Decisamente inatteso anche l'aumento del tasso di disoccupazione in Australia al 5,4%, ovvero al livello più alto da aprile del 2010.
In focus la Corea del Sud, la cui Banca centrale ha abbassato il costo del denaro per la seconda volta quest'anno, tagliando al contempo le stime sulla crescita economica del Paese.
A Tokyo l'indice Nikkei ha perso così lo 0,66% a 8.539 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno lo 0,43% a 713 punti.
Tra le altre borse asiatiche hanno chiuso in rosso anche Seul -0,77% e Taiwan -1,85%, che assieme alla piazza nipponica terminano prima le contrattazioni.
Piatta Hong Kong, giù Shangai -0,63%. L'effetto negativo si fa sentire anche sulle piazze di Mumbai -0,12%, Jakarta -0,26%, Kuala Lumpur -0,19% e Singapore -0,1%. Invariata Bangkok.