(Teleborsa) - Giornata negativa per le borse asiatiche, che chiudono all'insegna della debolezza, per il peso esercitato dai settori collegati alle commodities e per il riemergere di preoccupazioni sulla situazione economica mondiale, in particolare per l'Eurozona.
La scorsa settimana le borse dell'Estremo Oriente avevano beneficiato della contro-mossa della Bank of Japan, che ha messo in campo nuovi stimoli per l'economia, nel tentativo di neutralizzare gli effetti delle politiche espansive della FED e della BCE sul mercato valutario.
Adesso, si torna a guardare all'Eurozona, specie dopo che la stampa europea, nel corso del week-end, ha paventato un aumento del deficit della Grecia, che potrebbe avere ripercussioni gravi su tutta l'Area della moneta unica.
Attenzione puntata anche sulla Cina, dopo che un adviser della banca centrale ha previsto un prolungamento della fase di rallentamento a tutto il 2013.
A Tokyo sono andati male i settori delle materie prime,come i produttori di acciaio, ed i grandi esportatori, che hanno risentito del rafforzamento dello yen sul dollaro. L'indice Nikkei ha perso così lo 0,45% a 9069,29 punti, mentre il Topix ha lasciato sul terreno lo 0,36% a 753,68 punti.
Tra le altre borse asiatiche Seul ha terminato in calo dello 0,14%, mentre Taiwan recupera lo 0,18%. In prevalenza negative le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Hong Kong che cede lo 0,25%, Singapore lo 0,18%, Kuala Lampur lo 0,82% e Jakarta lo 0,77%. Tentennanti anche Mumbay, Shangai e Bangkok, che viaggiano a cavallo della parità.