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L'Asia torna a premere il tasto 'buy'. Tokyo riflette sulla crisi

Commento, Finanza
L'Asia torna a premere il tasto 'buy'. Tokyo riflette sulla crisi
(Teleborsa) - Prevalenza di segni più per l'azionario asiatico, che riesce complessivamente a riscattare sul finale un'ottava dominata dalle vendite.



A far tornare un po' di ottimismo ci hanno pensato soprattutto i buoni dati sui sussidi alla disoccupazione in USA e la volontà di Cina e Giappone di intraprendere dei colloqui per porre fine alla disputa delle isole Senkaku.
Questa apertura ha favorito soprattutto i produttori giapponesi di automobili Toyota, Honda e Nissan, che più di tutti sono stati svantaggiati dagli scioperi negli stabilimenti cinesi, con gravi ripercussioni sulla produzione. I loro rialzi sulla piazza nipponica non sono tuttavia riusciti a portare in territorio positivo il Nikkei, che termina così con un calo dello 0,20% a 8.529 punti dopo aver fluttuato sopra e sotto la parità.
Non hanno aiutato le parole del Ministro dell'Economia Seiji Maehara, che ha parlato di una 'sensazione di crisi' mentre il Governo peggiorava il proprio outlook sul Paese per il terzo mese consecutivo, cosa che non succedeva dalla recessione globale del 2009.
Molto meglio il Topix, balzato dello 0,61% a 718 punti.

Tra le altre borse asiatiche Seul ha terminato sulla parità a 1.932 punti, mentre Taiwan ha limato lo 0,20% a 7.437 punti.

Positive le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni, con Hong Kong che avanza dello 0,51%, Kuala Lumpur dello 0,11%, Jakarta dello 0,52%. Sui livelli precedenti Shangai 0,01% e Mumbai +0,01%.
Sale Singapore +0,46% dopo che l'Autorità di politica monetaria ha inaspettatamente optato per un nulla di fatto in materia di tassi, nonostante l'inflazioni si confermi abbastanza sostenuta. Evitata la recessione tecnica grazie alla revisione al rialzo del PIL del secondo trimestre dal -0,7% preliminare al +0,2% finale. Male invece il PIL del terzo, sceso molto più della attese dell'1,5%.
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