(Teleborsa) - L'utilizzo delle
risorse messe a disposizione dalla
Regione Lazio e dagli enti locali interessati dal terremoto in provincia di Rieti per l'
emergenza sisma nel 2016 ha "raggiunto un buon grado di spesa delle risorse" ma resta ancora urgente l'
emergenza abitativa. È quanto è emerso da un'analisi contabile effettuata dalla
Corte dei Conti relativa alle spese effettuate e all'andamento degli interventi.
L'organo statale, spiega in una nota, come "nell’ambito del
rapporto stanziamento/spesa, escludendo l’esercizio 2016, in cui l’utilizzo delle risorse si concentra in soli quattro mesi (settembre-dicembre), per le successive annualità si registra un rapporto entrate/spese superiore al 60%, con un picco nel 2017, in cui, a fronte di un importo ricevuto pari ad euro 157.897.822,02, il totale delle uscite ammonta ad euro 110.989.151,28 (70,29%)". Tuttavia la Corte dei Conti "non ha rilevato, nel passaggio dall’emergenza alla ricostruzione, l’accelerazione attesa nell’uso delle risorse", e per tali ragioni, sarà importante la valutazione di quanto e come sono state spesi i fondi a disposizione nel 2020 "in successivi approfondimenti".
Con riferimento all’
assistenza alloggiativa della popolazione colpita, in particolare, è stato osservato come, a distanza di oltre tre anni dal sisma, il contributo destinato ai nuclei familiari in condizioni di disagio abitativo sia ancora rilevante. Ma tale assistenza è giudicata dalla Corte dei Conti "incompleta". Infatti, il fatto che le erogazioni siano state continue e stabili dal 2017 al 2019, mostra come sia mancata parte della
risposta all’emergenza principale post sismica, "vale a dire quella di consentire alle famiglie una sistemazione abitativa stabile”.
Infine, per quel che riguarda lo
smaltimento macerie e
rifiuti speciali, la Regione ha precisato che risulta, ad oggi, realizzato il 90% della bonifica dei territori e i fondi necessari per il suo definitivo completamento sono oggi transitati nelle contabilità degli Uffici Speciali per la Ricostruzione.