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Bagarre tra Renzi e Marchionne. L'AD di Fiat: "parole estrapolate"

Bagarre tra Renzi e Marchionne. L'AD di Fiat: "parole estrapolate"
(Teleborsa) - Marchionne "prende in giro gli italiani", Renzi "si crede Obama ma non lo è perché amministra una città piccola e povera". Sono queste le due frasi pronunciate rispettivamente dal sindaco di Firenze, nonché candidato alle primarie del Pd, Matteo Renzi, e dall'Amministratore Delegato della Fiat, Sergio Marchionne.
Un botta e risposta che ha sollevato un vespaio, e scatenato insulti e commenti sul web e non.

Tutto è iniziato durante una intervista di Renzi a Repubblica Tv. Alla domanda se fosse pentito di aver espresso giudizi positivi su Marchionne, il giovane primo cittadino ha risposto: "Non ho cambiato idea io, è lui che ha preso in giro lavoratori e politici dicendo una cosa che non avrebbe fatto".

Dopo poco è stata diffusa dalla stampa la replica di Marchionne, che avrebbe affermato che Renzi si crede Obama ma in realtà ne è la brutta copia, anche perché non amministra una superpotenza come gli USA ma una città piccola e povera.

Da quel momento, i 'complimenti' si sono trasferiti sui social network. Dalle pagine di Facebook Renzi ha infatti chiesto al manager italo canadese di non toccare né la città da lui amministrata né i fiorentini, perché non ha senso attaccarli. Nel frattempo, il web si riempiva di slogan a difesa di Firenze con tanto di sfottò verso il Lingotto, del tipo "Noi il David, voi la Multipla".

A quel punto, Marchionne ha dovuto prendere la penna in mano per firmare una lunga spiegazione su come le sue parole siano state estrapolate e dunque travisate.

In una nota Fiat di ieri sera, l'AD della casa d'auto torinese ha spiegato che un giornalista free-lance, fingendo di essere un invitato a un pranzo privato a Bruxelles, è entrato all'interno della sala mentre stava parlando con alcuni studenti. "I miei commenti su Firenze sono stati, a mia conoscenza, estratti fuori dal contesto", spiega.

"La città di Firenze e la sua economia erano prese da me come riferimento per paragonarle alla complessità, al peso e alla dimensione di un Paese come gli Stati Uniti. Ho usato queste considerazioni per confrontare le responsabilità e le capacità del Presidente Obama con quelle di Matteo Renzi. La differenza mi sembra evidente. I miei presunti commenti non devono essere interpretati come un mio giudizio sul valore di Firenze, che è una città per arte, cultura e scienze apprezzata e rispettata a livello mondiale, una valutazione che condivido pienamente. Le mie valutazioni su Matteo Renzi restano invariate e sono personali e non attribuibili alla Fiat. Penso infatti che per la sua età e per l'esperienza limitata sia, almeno per il momento, non adeguato ad assumere una posizione di leader in un contesto economico e sociale complesso come è oggi quello italiano. A mio parere, una maggiore esperienza, che può solo accumularsi nel tempo, lo renderà più maturo e di conseguenza gli eviterà di esprimere opinioni senza logica contro la Fiat e la sua posizione industriale nel Paese, soprattutto in questo periodo di grave crisi economica a livello europeo. Tutto questo senza valutare minimamente l'impatto negativo, permanente e che comporterebbe gravissimi rischi, rispetto alle scelte industriali che abbiamo fatto. Ho ribadito in varie occasioni la nostra logica e le ragioni delle nostre scelte. Ho anche avuto l'opportunità, un paio di settimane fa, di illustrare personalmente la posizione della nostra azienda al Presidente Monti e ad alcuni ministri del suo Governo", è la luna spiegazione di Marchionne. Che, aggiunge, sta cercando di ottenere la registrazione dei commenti che gli sono stati attribuiti e poi impropriamente raccolti. "E sulla base del suo contenuto deciderò se rinnovare e ampliare le mie scuse alla città di Firenze e ai suoi cittadini per commenti estratti fuori dal loro contesto", ha concluso.

Chissà perché, nonostante questi chiarimenti, si ha la sensazione che questa bagarre sia tutt'altro che placata...
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