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Borse UE deboli. Le banche centrali non bastano

Commento, Finanza
Borse UE deboli. Le banche centrali non bastano
(Teleborsa) - Le scelte prese ieri dalle banche centrali erano attese (tranne quella della Cina), ma non hanno scaldato i mercati finanziari mondiali; soprattutto, non hanno convinto gli investitori che quanto fatto sia sufficiente a ripristinare il normale corso della ripresa economica.



I listini azionari europei avviano oggi un'altra seduta all'insegna della debolezza, dopo il pomeriggio di passione, ieri. La BCE ha tagliato i tassi, ma Draghi ha gelato i mercati, delineando un quadro molto pessimistico, caratterizzato da venti di recessione.

A deprimere il sentiment dei mercati contribuisce anche l'allarme lanciato stanotte dal direttore generale del FMI, Cristine Lagarde, secondo la quale l'economia globale "sta peggiorando". Nel corso di un convegno a Tokyo, Lagarde ha spiegato che "il fenomeno interessa non solo l'Europa, ma anche gli Stati Uniti, fino ai mercati emergenti, come Brasile, Cina e India, che stanno rallentando in modo più o meno marcato".

Tra le piazze di Eurolandia, Milano e Madrid tornano di nuovo al centro della speculazione, con i rispettivi indici arrivati a perdere in avvio circa l'1%. Ora Piazza Affari limita il calo al mezzo punto percentuale, mentre la borsa iberica cede ancora un punto percentuale. Tra gli altri indici, Francoforte, Parigi e Londra registrano ribassi frazionali.

Pressione sui titoli di stato italiani e spagnoli. Il rendimento del Btp decennale è salito al 6,04% con lo spread su Bund in allargamento oltre i 450 punti. Rendimento al 6,87% per il Bonos decennale spagnolo e lo spread sul Bund in ampliamento a 550 punti.

Sul mercato valutario, l'euro continua a perdere terreno nei confronti del biglietto verde, dopo la rottura ieri del livello chiave di 1,25 dollari, che ha portato la moneta unica a scivolare fino 1,236 USD. Le attese sono di una possibile discesa della valuta europea, nel corso della mattinata, favorita dalla diffusione di alcuni dati macro.

Prevalgono i segni negativi, sul listino milanese, con industriali e bancari fra i peggiori ribassi. Scende la Fiat in un settore europeo negativo penalizzato dalla frenata di Peugeot sul Cac40, e Finmeccanica, su prese di beneficio, spinta ieri dai rumors sull'ingaggio di Guy Griffiths alla guida della controllata Superselex ed alla notizia dell'arrivo dell'offerta di Siemens su Ansaldo Energia. Resiste alle vendite Ansaldo STS. Tra le banche, in tenuta Mediolanum e la Popolare Emilia Romagna.

Sul completo, pesanti le discese di Fondiaria Sai e Unipol dopo l'annuncio del prezzo dei rispettivi aumenti di capitale finalizzati alla fusione a quattro con Premafin e Milano Assicurazioni. Giunto anche l'ok della Consob all'esenzione dell'OPA a cascata.

Acquisti anche oggi su TI Media che ha chiuso il primo semestre con una forte crescita dei ricavi pubblicitari del 16%. A trainare la raccolta è stata La7, che ha realizzato un aumento dei ricavi pubblicitari del 12%.
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