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I cinesi disertano le riunioni dell' FMI a Tokyo: solo colpa delle isole contese?

Economia, Politica
I cinesi disertano le riunioni dell' FMI a Tokyo: solo colpa delle isole contese?
(Teleborsa) - Le isole contese tra Cina e Giappone continuano a creare scompiglio nei rapporti diplomatici tra i due Paesi.

Il Governatore della Banca centrale cinese, Zhou Xiaochuan, ha deciso di non partecipare all'incontro del Fondo monetario internazionale in corso in questi giorni a Tokyo. Ai lavori non parteciperà nemmeno il ministro delle Finanze Xie Xuren ne' i più importanti banchieri del Paese.

Lo scontro sulla sovranità dell'arcipelago delle isole Senkaku (Diaoyu nella versione di Pechino) ormai è diventata una vera e propria guerra diplomatica con il ministro degli esteri giapponese Koichiro Gemba che definisce la decisione cinese "molto deludente".

Davanti al Tokyo International Forum, il palazzo che ospiterà i rappresentanti giunti nel Paese per l'incontro del FMI, dilagano le proteste con cortei anti cinesi. Il numero del fondo monetario internazionale, Christine Lagarde è scesa in campo per commentare questa incresciosa situazione dicendo che "il mondo non può permettere a due pesi massimi dell'economia come Cina e Giappone di continuare questa contesa".

L'assenza dei cinesi a Tokyo assume tutti i contorni di una presa di posizione contro il Giappone che sta portando tra i due Paesi anche scompensi a livello economico. L'ultimo atto di questa saga, infatti che è che , Honda e Nissan stanno pianificando di ridurre la produzione in Cina. Motivo? Il pesante o calo di vendite delle auto giapponesi che sa tanto di ritorsione della Cina contro il Paese del Sol Levante.

Ma saranno davvero le isole a sollevare tutto questo polverone? Alcuni analisti pensano di no e hanno visto in quella delle isole contese la "scusa perfetta" per la Cina a non prendere parte alla riunione del FMI per contestare "ai signori delle monete" il mancato uso dello yuan nel paniere di valute per gli scambi economici mondiali. Pechino, infatti, da tempo, vorrebbe vedere la propria moneta rimpiazzare il dollaro ma poiché il Dragone controlla la propria valuta in maniera autonoma, senza affidarsi appunto all'FMI, l'organismo internazionale non permetterà mai che si arrivi a tale risultato.
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