(Teleborsa) - Il Fondo Monetario Internazionale è sempre più pessimista sullo stato dell'economia globale, al punto da decidere di abbassarne le stime. E questa volta, non si salvano nemmeno i cosiddetti 'Paesi emergenti'.
La debolezza degli investimenti, del mercato del lavoro e del comparto manifatturiero di Europa, Stati Uniti, Brasile, India e Cina suggeriscono una riduzione dell'outlook per quest'anno, ha sentenziato il Direttore del Fondo, Christine Lagarde, in occasione di un discorso a Tokyo.
"Le stime sulla crescita globale saranno inferiori rispetto a quanto anticipato tre mesi fa", ha sentenziato, aggiungendo che anche il nuovo forecast sarà soggetto alle future politiche adottate dai vari leader.
Secondo la Lagarde, le mosse di ieri della Banca Centrale Europea, della Bank of England e della Banca Centrale cinese confermano la fragilità della ripresa globale e gli effetti negativi prodotti da debiti e misure di austerity sui Paesi 'avanzati'.
Non è mancato un monito all'Europa, invitata ad accelerare il processo di unione fiscale, di stabilità finanziaria e stimoli alla crescita, in un momento in cui nazioni come la Grecia pesano come macigni sui partner. Le nuove stime del FMI sul PIL globale, ha precisato il Direttore, arriveranno entro dieci giorni e non saranno migliorative rispetto al +3,5% annunciato ad aprile. Il taglio, comunque, non sarà "enorme".