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Consumi fermi. Confcommercio non vede ancora la fine della crisi

Economia
Consumi fermi. Confcommercio non vede ancora la fine della crisi
(Teleborsa) - I consumi restano in stallo e non hanno evidenziato segni di rianimazione neanche la scorsa estate, quando il clima vacanziero e le ferie avrebbero potuto risollevarne le sorti. Indubbiamente la crisi graffia gli italiani che, anche in ferie, hanno mantenuto un clima di austerity.

L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala ad agosto una riduzione del 2,7% su base annua ed una crescita dello 0,2% rispetto al mese precedente. Il dato mostra, per il secondo mese consecutivo, una tenuta dei consumi, dopo una prima parte dell'anno drammatica, quando i consumi sono colati a picco per effetto della compressione dei redditi delle famiglie.

La relativa tenuta degli ultimi due mesi (luglio e agosto), potrebbe essere l'effetto del tentativo delle famiglie di non comprimere, oltre una certa soglia, il consumo, soprattutto nei mesi estivi. Tuttavia, il quadro attuale continua ad essere caratterizzato da elementi che non portano a ritenere possibile, nel breve periodo, un'inversione di tendenza rispetto al profilo declinante che l'economia italiana sta seguendo dal terzo trimestre del 2011.

La stabilizzazione dei consumi registrata a luglio ed agosto appare in linea con un sentiment delle famiglie che, pur attestato sui livelli minimi, evidenzia a settembre una tenuta.

La dinamica tendenziale dell'indice sui consumi relativo ad agosto riflette una diminuzione dell'1,4% della domanda relativa ai servizi e del 3,3% della spesa per i beni. In un contesto che ha visto per molti beni e servizi il permanere di una situazione di contrazione dei consumi rispetto all'analogo mese del 2011, a cui fanno eccezione solo i beni e servizi per le comunicazioni (+3,1%), le riduzioni più significative della domanda hanno interessato, come già accaduto nei mesi precedenti, la mobilità (-12,4%) e l'abbigliamento e le calzature (-4,3%).
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